Le opere della mostra personale “Colori e Collage” raccontate alle telecamere della Voce di Manduria, sino all’otto gennaio al Museo Civico. “Rocco e i suoi sfracelli”, “Luna spagnola”, “Fuochi d’arti - libro”, “Tango di Luna” sono alcuni dei nomi sui generis delle opere di Toto Dinoi esposte al Museo Civico di Manduria sino all’otto gennaio. Grafico, illustratore e scenografo, il manduriano Toto si racconta alle telecamere della Voce di Manduria svelando le storie della sua vita e quelle raffigurate nei suoi quadri confessando, “realizzo i miei lavori anche su smartphone”.
È attraverso una semplice applicazione di modifica immagini, che l’artista realizza molte delle sue opere. Volti, sagome indefinite o di attori e leggende letterarie che con le sue dita geniali sono sfumate e deformate creando qualcos’altro. Il digitale incontra il manuale permettendo a Toto di giocare con colori e forme, prima stampate e ingrandite, poi assemblate con scorci di riviste. Se il collage è la principale tecnica utilizzata dall’artista, il vero collante sono i pezzi di ricordi e di cultura che Toto ricompone realizzando opere sperimentali. Il filo conduttore è senz’altro la connessione: quella con le tantissime persone incontrate durante la sua carriera tra Manduria e Roma. Dalle notti insonni su Radio Rama, all’incontro con Nanni Moretti che, a gran stupore di Toto, lo contatterà telefonicamente dopo solo il primo incontro e a distanza di tanto tempo.
Uomo e artista straordinario, che alla nostra domanda “qual è il processo d’ideazione che ti porta alla creazione di un’opera”, Toto risponde «L’osservazione. Guardare con attenzione ciò che mi circonda per poi ricreare». Le sue opere sono, infatti, veri e propri racconti: di vita, letterari e cinematografici che si sovrappongono lasciando allo spettatore lo spazio di immaginare la sua.
L’intero servizio nel video in allegato.
Marzia Baldari
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