
Da oggi il patrimonio della biblioteca Marco Gatti si è arricchito di un importante documento: il manoscritto del più antico vocabolario del dialetto manduriano realizzato dal professore Salvatore Sbavaglia e donato dal nipote, professore Gianluigi Zezza. Archeoclub si è molto prodigata affinché tutto questo potesse avvenire, nello spirito proprio dell’Associazione di tutela di un patrimonio culturale da trasmettere alle future generazioni, sempre nell’ottica del rispetto e dell’amore verso le proprie radici.
Grazie soprattutto all’impegno del socio Massimo Luparelli, che si è molto speso in prima persona e con grande disponibilità ha ospitato anche il professore Zezza, la vicenda oggi si è felicemente conclusa. Il manoscritto è tornato a Manduria e sarà custodito in Biblioteca. E’ tornato, perché, come ha spiegato Zezza che vive in Toscana, il nonno ormai si era definitivamente allontanato da Manduria dopo aver concluso gli studi universitari. Lui sin da bambino aveva sentito parlare in famiglia di un manoscritto del nonno accantonato tra i suoi documenti e di cui nessuno sembrava essersi più interessato.
Da adulto, dopo averlo cercato e ritrovato, è sorta in lui la curiosità di conoscere il paese il cui dialetto era lì tra le righe di quel vecchio manoscritto, è venuto così per la prima volta a Manduria, ha saputo dell’esistenza di una ricca biblioteca e, da un primo contatto con la nostra Associazione a cui ne sono seguiti altri, è sorta l’idea della donazione.
Noi siamo ben felici di aver collaborato fattivamente al recupero di una testimonianza linguistica del nostro passato che aggiunge un altro tassello al patrimonio della Gattiana e siamo grati al donatore della sensibilità dimostrata nel privarsi di un documento dall’indubbio valore affettivo per la famiglia, oltre che storico.
Archeoclub Manduria
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1 commento
Lucia sbavaglia
gio 8 maggio 07:17 rispondi a Lucia sbavagliaSono onorata. Lucia sbavaglia