
Una bambina di nove anni, residente a Manduria, è finita al centro di un drammatico caso di traffico di materiale pedopornografico. Le sue immagini intime sono state ritrovate nella memoria del cellulare di un uomo di 67 anni, di Sestri Levante, provincia di Genova, già sotto indagine per altri episodi analoghi.
Il materiale è stato scoperto durante una perquisizione domiciliare condotta nell’ambito di un’indagine su un traffico di contenuti pedopornografici. Le analisi forensi sul dispositivo hanno rivelato un ampio archivio di foto e video illegali, compresi alcuni file manipolati digitalmente che ritraevano la piccola manduriana adescata tramite social. Attraverso le chat WhatsApp e la messaggistica in uso all’imputato, gli investigatori hanno individuato l’utenza telefonica della piccola vittima manduriana così sono stati immediatamente avvisati i suoi genitori.
Il Tribunale di Milano da dove era partita l’inchiesta ha condannato l’uomo a otto anni di reclusione, imponendogli anche una multa di 30.000 euro e un risarcimento provvisionale di 25.000 euro ai genitori della bambina, costituitisi parte civile con l’avvocato Cosimo Micera. A carico dell’uomo anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Le accuse riconosciute dai giudici comprendono detenzione, produzione e diffusione di materiale pedopornografico, oltre all’uso di una minore per la realizzazione di contenuti espliciti, aggravato dalla manipolazione digitale e dalla diffusione via WhatsApp. Il comportamento è stato definito reiterato e crudele, con la giovane età della vittima come ulteriore elemento di aggravio.
Il processo ha messo in luce le gravi conseguenze psicologiche subite dalla bambina, oggi ufficialmente riconosciuta invalida, e il profondo impatto sulla sua famiglia. Il tribunale ha inoltre disposto il rimborso delle spese legali sostenute dai genitori.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
4 commenti
Gregorio
oggi, gio 10 luglio 10:48 rispondi a GregorioStiamo messi proprio male, anzi,malissimo. A volte sembra che Manduria sia lontana da questi gravi eventi ma, ...ci sbagliamo! Secondo me, la cosa più efficace è innanzitutto stabilire una relazione di fiducia e dialogo con i propri figli: questo consente di essere messi al corrente in tempo reale di ciò che avviene, di rispondere immediatamente a tutte le domande che i tuoi figli vorranno farti, di affiancarli nelle nuove esperienze liberi da ogni pericolo. Essere soli nella rete è come essere soli per la strada: si incontra ogni tipo di persona, buona o cattiva. Fortunatamente con l'ausilio della tecnologia della POLIZIA POSTALE, questo tipo di episodi (abbastanza gravi) sono bloccati in tempi rapidi. Comunque bisogna stare molto attenti e soprattutto vigilare sempre sul comportamento dei nostri figli. ..speriamo bene !!
Cittadino illustre
oggi, gio 10 luglio 07:29 rispondi a Cittadino illustreA questo essere io farei di tutto e di più altro che condanna a 8 anni e multa di 30 mila euro.......ma vogliamo parlare anche della società malata in generale e di una bambina di 9 anni che ha il cellulare? Io condannerei anche i genitori della piccola per "affidamento incauto di un dispositivo elettronico ad una minore"........ checché se ne voglia, se i bambini hanno i cellulari è perché noi genitori glieli diamo
Gregorio
oggi, gio 10 luglio 11:03 rispondi a GregorioSì, in effetti nove anni è abbastanza presto. Secondo me l'età media per ricevere uno smartphone è quattordici anni, come si comincia a studiare alle scuole superiori, sia come amici ( nuovi ) sia come scuola ( distanza) ..almeno secondo il mio parere!
Lorenzo Libertà per la Marina
oggi, gio 10 luglio 09:17 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaConcordo perfettamente in tutto 😡😡