Lunedì, 6 Maggio 2024

Attualità

A far pesare le responsabilità di Pecoraro nella delicata questione (il sindaco non ha ancora un esecutivo per cui ogni decisione per adesso sarà sua), è l’ambientalista manduriano Francesco Di Lauro

Prima patata bollente per Pecoraro: oggi conferenza di servizi sullo scarico a mare

L L'opera in costruzione | © Giovanni Loppo

Si presenta oggi nell’agenda amministrativa del Comune i Manduria, la prima patata bollente che il sindaco neo eletto, Gregorio Pecoraro, dovrà gestire con molta attenzione. (La prossima sarà quella delle discariche). È prevista alle 15, negli uffici del Dipartimento qualità urbana, ecologia e paesaggio della Regione Puglia a Bari, la conferenza di servizi per il rilascio delle autorizzazioni ambientali relative al progetto di fattibilità tecnica ed economica per il riutilizzo dei reflui trattati dal nuovo depuratore consortile di Sava e Manduria e scarichi complementari. Quest’ultimo punto, il più ostico e indigeribile soprattutto per gli avetranesi ed alcuni ambientalisti manduriani, prevede lo sversamento del troppo pieno in un bacino artificiale collegato direttamente con il mare di Torre Colimena. Nella precedente conferenza (per il comune di Manduria erano presenti il responsabile dei Lavori pubblici ingegnere Claudio Ferretti e il presidente delle Riserve naturali, Alessandro Mariggiò), gli esponenti dell’Acquedotto pugliese avevano sostenuto la validità del progetto secondo cui «il refluo in eccesso sarà fatto confluire nelle reti di distribuzione per uso irriguo e l'eventuale eccedenza sarà deviata al lagunaggio di Torre Colimena interconnesso con il mare».

A far pesare le responsabilità di Pecoraro nella delicata questione (il sindaco non ha ancora un esecutivo per cui ogni decisione per adesso sarà sua), è l’ambientalista manduriano Francesco Di Lauro che a nome dell’Associazione «Azzurro Ionio», chiede al neo sindaco di cominciare col passo giusto. «Pecoraro ci faccia sapere – afferma Di Lauro – cosa intende fare e come intende evitare lo scarico a mare di migliaia di metri cubi di reflui ogni 24 ore». E poi. «Alla conferenza di servizi del 13 ottobre (oggi, NdR), sarebbe il caso che i rappresentanti del comune di Manduria non si limitassero ai soliti "signorsì", ma che fossero portavoce di un’amministrazione eletta per onorare e non per umiliare ancora e spudoratamente la volontà di tutti i manduriani sulla vicenda».

La proposta alternativa allo scarico del troppo pieno a mare, già presentata dai comuni di Manduria e Avetrana, prevede la deviazione della condotta finale della costruenda opera, verso il piccolo depuratore del comune di Avetrana dove i reflui, potendolo fare perchè situato a più di 5 chilometri dal mare, scaricano al suolo. Soluzione questa che nell’ultima conferenza di servizi non pare abbia avuto degna considerazione.

Vista la necessità di Aqp e Regione Puglia di avviare quanto prima l’impianto in fase di realizzazione in zona Urmo-Belsito, marina di Manduria, ed evitare così l’infrazione comunitaria per il vecchio depuratore non più a norma, lo scarico del troppo pieno nel mare di Torre Colimena sembrerebbe inevitabile. L’ultima speranza di poter invece scaricare al suolo, così come avevano progettato i tecnici di Aqp, è fallito con il recente rifiuto della deroga chiesta dalla Regione Puglia al Ministero dell’Ambiente. «L’amministrazione comunale di Manduria impugni legalmente quel provvedimento, tanto il governo regionale non lo farà mai», chiede infine Di Lauro riferendosi in quest’ultima parte della frase alle parole del presidente Michele Emiliano che in uno dei suoi ultimi comizi elettorali a Nardò, si era impegnato ad avviare una battaglia contro il Ministero e il suo diniego allo scarico al suolo.

Nazareno Dinoi

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