
"Si poteva salvare?" È la domanda che s’impone ogni volta che muore un debole, un invisibile, come la povera donna trovata morta in casa, vegliata forse per una settimana dalla figlia fragile. Le persone che le conoscevano ne sono convinte: sì, si poteva fare qualcosa. Qualcuno doveva intervenire.
La triste notizia ha acceso un vivace dibattito sui social, dove emergono con forza le parole di due donne che, senza timore, hanno espresso tutto il loro dolore e la loro rabbia nei confronti di chi "doveva agire e non lo ha fatto".
Le loro dichiarazioni suonano come un atto d'accusa, ma anche come una rassegnazione davanti a una sconfitta collettiva.
“A nulla è servito l'esposto fatto in Comune,” scrive Franca Riga, titolare di un ristorante a pochi metri dall’abitazione delle due donne. “Da quando ho aperto il ristorante – prosegue l’imprenditrice – ho inviato diverse segnalazioni, ma niente. Povere persone… si va in chiesa tutti i giorni, si fanno processioni, e poi non si aiuta la povera gente.”
Carico di rabbia anche lo sfogo di un'altra vicina, Giovanna Di Lauro:
“Più volte ho sollecitato l'intervento delle autorità – scrive –, ma a quanto pare se ne sono fregati tutti di quella povera anima che sostava per ore sulla porta, stringendo in mano un lenzuolo stropicciato, scalza in inverno, nuda, con lo sguardo perso nel vuoto.” Una descrizione toccante della figlia, affetta da evidenti disturbi psichici.
“Più volte ho riferito che in quella casa viveva la madre anziana, in balia di questa donna apparentemente giovane ma distrutta dal dolore più grande che nessuno dovrebbe provare,” continua Di Lauro. E conclude con parole dure: “Provo vergogna per chi poteva intervenire per tempo, come il mio lavoro mi ha insegnato. Ero stata rassicurata, dopo le mie insistenti telefonate, che sarebbero stati allertati i servizi sociali”. Parole che inchiodano a una realtà fatta di silenzi, ritardi e, forse, indifferenza.
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1 commento
manduriana…
oggi, ven 4 luglio 08:47 rispondi a manduriana…E’ una VERGOGNA TUTTO CIÒ