
Il Comune di Manduria ha contribuito allo smantellamento della struttura socio-educativa “La Tegola Blu” di Latiano, trasferendo nei giorni scorsi quattro minori manduriani senza preavviso e senza alcun confronto con i lavoratori o con le organizzazioni sindacali. Una decisione che, di fatto, ha anticipato e legittimato la chiusura del centro, prevista per il primo luglio 2025, e che lascerà senza lavoro tutto il personale della Cooperativa Artemide.
A denunciarlo è la UIL FPL di Brindisi, che parla apertamente di licenziamenti ingiusti e gravi danni educativi e psicologici per i minori coinvolti. “I ragazzi seguiti all’interno della struttura – sottolinea il sindacato – vengono trattati come pacchi postali, spostati in altre sedi in maniera improvvisa e senza alcuna attenzione alla loro continuità educativa”.
Secondo la UIL, il presidente della Cooperativa Artemide avrebbe contattato i servizi sociali di vari comuni del territorio – Brindisi, Lecce, Taranto – comunicando che la struttura non è più idonea ad accogliere i minori. Una motivazione che la stessa organizzazione sindacale contesta: “Non esistono atti ufficiali o perizie tecniche che attestino l’inagibilità dell’immobile. A noi risulta perfettamente a norma”.
La chiusura, secondo il sindacato, sarebbe dettata esclusivamente da motivi economici: tagliare sul personale e sui costi di gestione, sacrificando lavoratori e minori in nome del profitto.
Eppure, una soluzione alternativa esisteva. Il 18 giugno scorso, la vicepresidente della Cooperativa Sociale “La Pietra Angolare” aveva formalmente espresso la disponibilità a subentrare nella gestione della struttura, mantenendo in servizio il personale in essere e garantendo la prosecuzione dei progetti educativi con gli stessi minori ospitati. Una proposta ignorata.
A rendere il quadro ancora più allarmante, la denuncia della UIL secondo cui la cooperativa Artemide avrebbe già iniziato a svuotare gli arredi della struttura, nonostante siano ancora presenti alcuni bambini. “Un gesto indecente – attacca il sindacato – che dimostra quanto poco conti la dignità dei minori in questa vicenda”.
La UIL FPL Brindisi chiede un intervento immediato delle istituzioni, e in particolare ai sindaci dei Comuni di Manduria e Brindisi, affinché venga bloccato il trasferimento dei minori e ripristinata la loro collocazione originaria. “Non si può interrompere in modo così brutale il lavoro educativo svolto con cura negli anni, né licenziare in massa operatori altamente qualificati per meri calcoli economici”.
In conclusione, il sindacato rilancia un appello:
“La dignità dei lavoratori e la tutela dei minori non sono variabili di bilancio. Servono scelte responsabili, non scorciatoie per fare cassa”.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.