
L’ingegnere manduriano Sergio De Cillis torna a lanciare l’allarme sul rischio ambientale e paesaggistico che incombe sul territorio del Primitivo di Manduria, a causa della prevista installazione di circa 100 torri eoliche di oltre 200 metri di altezza.
Secondo quanto riportato da De Cillis, sul sito del Ministero compaiono numerosi progetti già approvati o in fase di approvazione da parte del governo Meloni. Le torri, che sorgeranno nel territorio di Manduria e nei comuni limitrofi, comporteranno l’apertura di ampie piste di accesso per il transito di mezzi pesanti e autoarticolati, necessari al trasporto di pale eoliche lunghe 85 metri, oltre a container, scavi per cavidotti e altre infrastrutture.
“Il nostro paesaggio verrà stravolto – denuncia l’ingegnere – con la distruzione di piante, muretti a secco, zone archeologiche e di tutto ciò che è stato tramandato e preservato nei secoli dai nostri avi.”
De Cillis evidenzia inoltre le gravi ricadute economiche e culturali dell’operazione, che rischia di compromettere il valore dei terreni agricoli e degli edifici rurali. I benefici economici, spiega, sarebbero concentrati nelle mani di pochi soggetti, “secondo una logica coloniale”, a scapito delle collettività locali e delle generazioni future.
Da qui l’appello urgente a ricorrere per vie legali:
“È fondamentale agire per tempo e rivolgersi ai giudici, nei termini previsti, per tentare di sospendere questo vero e proprio saccheggio del territorio.”
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