
Si chiude con un accordo transattivo il contenzioso legale tra il Comune di Manduria e la società Manduriambiente, relativo a un debito risalente al 2018 per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti urbani. La vicenda affonda le sue radici nella gestione della raccolta affidata all’epoca alla Igeco Spa, società poi fallita, che aveva lasciato un debito non saldato di circa un milione di euro nei confronti del gestore della discarica.
Chiamato in causa in quanto ritenuto responsabile solidale in qualità di produttore istituzionale dei rifiuti, il Comune era stato citato in giudizio il 2 marzo 2024 da Manduriambiente – rappresentata dagli avvocati Francesco Muscatello e Francesco Notarnicola – che chiedeva il pagamento di 994.000 euro, comprensivi di 42.000 euro di ecotassa anticipata.
L’Amministrazione comunale, assistita dall’avvocato Giuseppe Misserini, aveva inizialmente respinto la richiesta, eccependo l’infondatezza della domanda. Ma durante l’udienza del 28 gennaio 2025, il giudice Antonio Pensato ha proposto una soluzione conciliativa che prevedeva il riconoscimento dell’importo dovuto con una riduzione del 20% sulla sorte capitale e la rinuncia agli interessi da parte della Manduriambiente, oltre alla compensazione delle spese di lite.
Dopo ulteriori interlocuzioni, il Comune ha deciso di spingersi oltre, formulando una proposta ancora più vantaggiosa rispetto a quella avanzata dal giudice. Il 4 giugno 2025, l’avvocato incaricato ha comunicato la definizione di una bozza di accordo transattivo, che prevede un pagamento complessivo di 476.015 euro, comprensivo di Iva e accessori.
L’accordo è stato ritenuto vantaggioso non solo per il risparmio diretto – pari a 380.000 euro rispetto alla richiesta iniziale – ma anche per la rinuncia da parte della controparte agli interessi legali e moratori, che avrebbero potuto gravare sensibilmente sull’importo finale, data l’anzianità del credito.
Ulteriore elemento positivo per l’ente è rappresentato dalla cessione del credito vantato da Manduriambiente nel procedimento fallimentare ancora in corso, già ammesso al passivo per 1.129.433 euro, relativo in gran parte proprio al debito in questione. Questo consentirà al Comune di tentare il recupero parziale delle somme corrisposte, riducendo l’impatto sul bilancio pubblico.
Alla luce delle valutazioni legali e tecniche, l’Amministrazione ha giudicato l’intesa come una soluzione equilibrata, capace di evitare ulteriori rischi processuali, chiudere una controversia onerosa e salvaguardare le finanze comunali.
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