
Se da un lato il Comune di Manduria può vantare progressi sul fronte dei servizi digitali e dell’inclusione sociale, dall’altro il quadro che emerge dall’analisi degli “eventi sentinella” del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC, aprile 2025) è tutt’altro che rassicurante.
Il grafico radar realizzato a partire dai dati comunali racconta infatti una città che ha scelto di puntare sull’innovazione tecnologica – PagoPA pienamente attivo, rispetto dei tempi nei pagamenti, sportello antiviolenza funzionante – ma che ha trascurato temi fondamentali come l’ambiente, la rigenerazione urbana e la trasparenza amministrativa.
Ambiente dimenticato
La fotografia è impietosa: nessuna iniziativa per il contrasto all’inquinamento acustico, nessun piano per la riduzione del consumo di suolo, verde urbano fermo al palo e comunità energetiche ridotte a mere dichiarazioni d’intenti. In altre parole, la sostenibilità ambientale resta un capitolo vuoto. Un paradosso per una città che dovrebbe fare della tutela del territorio la sua bandiera.
Rigenerazione e trasparenza in ritardo
Non va meglio sul fronte della rigenerazione urbana, dove i progetti restano bloccati, né sulla trasparenza: mancano i dataset di Open Data e il bilancio di genere, strumenti oggi indispensabili per misurare davvero l’efficacia delle politiche locali. La cittadinanza resta così priva di strumenti di controllo e di partecipazione consapevole.
Una città a metà
Manduria appare quindi come una “città a metà”: efficiente quando si tratta di attivare piattaforme digitali o servizi amministrativi di base, ma gravemente carente quando entra in gioco la qualità della vita quotidiana, fatta di spazi verdi, aria pulita, inclusione energetica e pianificazione urbanistica sostenibile.
Se il Comune non invertirà la rotta, il rischio è che i cittadini paghino il prezzo di politiche sbilanciate, dove l’innovazione tecnologica cammina a passo spedito mentre l’ambiente e la vivibilità urbana restano irrimediabilmente indietro.
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1 commento
Lorenzo Libertà per la Marina
oggi, ven 5 settembre 07:57 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaQuando non hai la cultura a tutelare il tuo ambiente e il tuo territorio, ovviamente chi viene da fuori lo percepisce. Hai voglia a fare ordinanze su ordinanze per far rispettare ciò che tu Amministrazione non hai in programma e di fatto non fai. Basta vedere la lunghezza totale delle piste ciclabili in rapporto agli abitanti e al territorio. Ho detto tutto 😜 Immagino il resto. Siete proprio scarsi come politici locali soprattutto le nuove generazioni sedute in Consiglio Comunale succubi degli anziani " padroni". Opinioni