
Da informazioni in nostro possesso, i due medici curanti manduriani contagiati dal coronavirus e ricoverati nel reparto malattie infettive dell’ospedale Moscati di Taranto, il pomeriggio del 6 marzo si sono recati nella sede manduriana della Banca Popolare di Puglia e Basilicata per eseguire delle operazioni sul proprio conto bancario. Come è noto, tale circostanza ha consigliato la direzione dell’istituto di sospendere l’attività e permettere gli interventi di sanificazione di tutti gli ambienti, lavori eseguiti dalla ditta specializzata Chemipul e terminati l’altro ieri, giovedì 19 marzo. Un cartello fatto affiggere sulla vetrata d’ingresso, avvertiva tutti i clienti che si fossero presentati in baca nei giorni precedenti la chiusura per disinfettazione, di segnalarlo all’autorità sanitaria per un’eventuale indicazione alla quarantena fiduciaria.
La notizia adottata per scongiurare una possibile diffusione del contagio, ha messo in allarme i numerosi avventori ignari del pericolo appreso solo leggendo i giornali e non anche dagli uffici preposti a tale scopo. A Manduria, ad esempio, è attivo il Centro operativo comunale per l’emergenza Covid, organo deputato a diffondere tali informazioni che sull’argomento è stato del tutto assente.
Sono stati gli stessi clienti ieri, informati appunto dalla stampa, a contattare il direttore della banca chiedendo i giorni in cui i due medici si fossero recati in sede. Si è così saputa la data del 6 marzo potendo quindi limitare il periodo di un possibile contagio e nello stesso tempo rassicurare coloro i quali sono entrati nei locali in data antecedente. Le persone che dal 6 marzo in poi e per qualsiasi ragione hanno fatto accesso nella filiale di Piazza Vittorio Emanuele, villa comunale, dovranno contattare gli uffici di prevenzione della Asl (il numero lo potrà fornire il proprio medico curante o la stessa banca) che consiglierà di stare in casa per 15 giorni senza fare l’auto segnalazione.
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