
A Manduria un terreno agricolo, un tempo nelle mani della criminalità organizzata, si prepara a rinascere come spazio di innovazione, ricerca e inclusione sociale. L’amministrazione comunale ha infatti avviato un progetto per trasformare l’area, confiscata a una famiglia mafiosa locale, in un laboratorio moderno dedicato alla coltivazione di varietà autoctone e alla sperimentazione di tecniche agricole sostenibili.
L’appezzamento, di circa 4.000 metri quadrati, si trova in contrada Laccello, nel cuore del territorio del Primitivo di Manduria. Attualmente in stato di abbandono, l’area è destinata a ospitare una «serra solare bioclimatica captante» — struttura amovibile, priva di fondazioni, in acciaio e vetro — di circa 500 metri quadrati, concepita per ottimizzare l’efficienza energetica e garantire condizioni climatiche ideali per la coltivazione intensiva.
Il progetto punta a creare non solo un polo produttivo, ma anche un centro di formazione e ricerca. La gestione potrebbe essere affidata alla scuola di Agraria dell’Istituto Einaudi di Manduria, per favorire attività sperimentali su nuove cultivar e pratiche agricole sostenibili.
Dal punto di vista tecnico e amministrativo, l’iter è già delineato. L’incarico per la progettazione tecnica ed economica è stato affidato all’ingegnere Michele Marmora, con studio a Gravina in Puglia, per un importo di 13.450 euro, già stanziati nel bilancio comunale 2025. L’intervento sarà candidato al bando regionale «Puglia Beni Comuni», dedicato al riuso sociale dei beni confiscati.
Come previsto dall’avviso, il progetto sarà accompagnato da un’analisi approfondita dei bisogni del territorio, che includerà la descrizione dell’opera, l’individuazione delle esigenze locali, il coinvolgimento di associazioni e realtà sociali, e la valutazione dell’impatto sui servizi alla cittadinanza. Tale studio è stato affidato alla società Instill Srls di Putignano, specializzata nel settore, per un importo di 6.100 euro.
Se il finanziamento regionale sarà concesso, Manduria potrà disporre di un moderno centro agricolo capace di valorizzare le produzioni locali e generare nuove opportunità per la comunità, restituendo vita e significato a un bene un tempo simbolo della presenza mafiosa.
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