
Il Consiglio di Stato ha bloccato, almeno per ora, la demolizione ordinata dal comune di Manduria di un immobile di San Pietro in Bevagna ritenuto abusivo. Con un’ordinanza emessa il 26 agosto 2025, i giudici amministrativi hanno accolto la richiesta della proprietaria e sospeso l’efficacia della sentenza del Tar Lecce che aveva confermato l’ordine di abbattimento. La causa sarà discussa nel merito nel 2026, ma nel frattempo la casa resta in piedi.
La vicenda nasce da un esposto presentato da un privato. Dopo il sopralluogo del maggio 2022, il Comune aveva contestato la presenza di opere realizzate senza i necessari titoli edilizi e paesaggistici, ordinandone la demolizione. La proprietaria, che aveva acquistato l’immobile nel 2021, aveva però trasmesso un atto in cui si dichiarava che la parte originaria della costruzione risaliva a prima del 1967, quando non era richiesto alcun permesso di costruire.
Il Tar Lecce, a cui la donna si era rivolta nell’agosto 2023, aveva dato ragione al Comune, respingendo il ricorso. La battaglia si è quindi spostata a Roma davanti al Consiglio di Stato. I giudici, senza entrare nel merito della vicenda, hanno valutato che fosse più importante mantenere lo stato dei luoghi in attesa della decisione definitiva piuttosto che eseguire subito la demolizione.
In attesa della sentenza finale, l’immobile di San Pietro in Bevagna rimane dunque salvo: sarà il Consiglio di Stato a decidere se si tratta davvero di un abuso edilizio o se la costruzione ha una parte originaria legittimamente esistente da oltre mezzo secolo.
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4 commenti
Cosimo Massafra
oggi, gio 28 agosto 16:36 rispondi a Cosimo MassafraL'abusivismo ha da sempre devastato il nostro territorio, specie dopo la famosa "legge ponte". Si considerava la sola cubatura dei vani chiusi, non considerando le verande coperte. si realizzarono enormi fabbricati di due/tre piani di enormi verande con una sola stanza. Ovvio che in tal modo si rispettarono solo le distanze dal confine ove non in aderenza, ed edificando su massima parte del suolo. Di seguito sanatorie a go go. Quindi, demolire un modesto abuso appare più una ingiustizia.
Gregorio
oggi, gio 28 agosto 14:03 rispondi a GregorioChissà quante costruzioni risalgono a prima del 1967, quante dune di sabbia sono sparite, quanta proprietà ha perso il demanio...ma , tranquilli, la natura si RIPRENDERÀ TUTTO. Fra l'innalzamento dei mari, Tsunami, trombe d'aria e uragani 🌪️, i primi che tremeranno saranno i proprietari delle case a ridosso del mare 🌊. Vedi zona Charlie
Donna Francisca
oggi, gio 28 agosto 08:41 rispondi a Donna FranciscaL'unica cosa che andrebbe demolita è l'intera giunta comunale col suo pastore. Incapacità palese.
Dino Conta
oggi, gio 28 agosto 07:20 rispondi a Dino ContaBeh a sto punto se bisogna demolire tutte le case abusive di San Pietro resterebbe deserto 😅 perché il comune non fa uscire la possibilità di fare la sanatoria in modo da incassare e cercare di correggere una buona percentuale di abusivismo? Se non sbaglio la sanatoria per sanatoria Pietro non esce dal 2003