
C’è nervosismo e preoccupazione nelle aziende agricole manduriane messe in ginocchio dalla siccità nel 2022 ed escluse dai ristori della Regione Puglia. A scatenare il malcontento è stato un atto firmato dal dirigente del settore attività economiche del Comune di Manduria, pubblicato all’albo pretorio e ripreso dalla stampa locale, con i nomi dei beneficiari dei circa 92mila euro che la Regione Puglia avrebbe destinato per ripagare i danni subiti dalle imprese dalla mancanza d’acqua in quella determinata annata.
L’elenco dei beneficiati si ferma a dodici, assolutamente pochi rispetto alle centinaia di domande presentate all’epoca. Le somme riconosciute alle dodici imprese vanno da un minimo di 650 euro ad un massimo di 38mila euro. La determina comunale non spiega altro se non che «Atteso che al Comune di Manduria è stata riconosciuta la somma di 92.020 euro a titolo di contributo per danni da siccità da ripartire in favore delle ditte agricole risultanti beneficiarie dell’aiuto» e che «Dato atto che con determinazione n. 1152 del 10.04.2025 la suddetta somma è stata impegnata in favore dei seguenti beneficiari nel seguente modo». E segue l’elenco con nome e cognome dei fortunati con il beneficio riconosciuto.
A fare da bersaglio alle tante domante di chi ha presentato richiesta di indennizzo, sono le associazioni di categoria e i Caffe l territorio, che, preoccupati anche loro dell’evidenza, si sono trovati impreparati e nello stesso tempo increduli.
A prendere carta e penna, con l’obiettivo di dare risposte ai propri iscritti, è stata la Conf.a.l.p del comprensorio orientale della provincia di Taranto che ieri ha inviato una pec al sindaco di Manduria Gregorio Pecoraro che ha per oggetto: «Elenchi di liquidazione dei danni subiti a causa della siccità 2022 dalle aziende agricole del Comune di Manduria».
Nella missiva, il presidente Nicola Spagnuolo fa sapere di «avere appreso dal Comune di Manduria l’avvenuta liquidazione dei danni subiti dalle aziende agricole, solo 12 appunto». Per tale circostanza, fa sapere il sindacalista, «Non si sono osservate le più elementari norme di correttezza amministrativa nel senso che, alle aziende che hanno presentato regolare domanda di risarcimento, ma che non hanno avuto riscontro di liquidazione, non è stata inviata alcuna nota, come correttezza amministrativa avrebbe imposto, per specificare le motivazioni del diniego e per consentire quindi, eventuali controdeduzioni e/o osservazioni all'istruttoria effettuata da questo Comune».
A quanto pare, quindi, l’istruttoria curata dell’ente locale che a sua volta ha preso atto delle decisioni prese dai competenti uffici della Regione Puglia, non è stata ritenuta corretta dalla categoria i cui referenti, a loro volta, sono stati investiti dalle domande dei propri iscritti. Un comportamento, prosegue il presidente della Confalp, che «denota uno scarso se non nullo raccordo tra l’ente locale e le associazioni di categoria operanti nel territorio». Le critiche del sindacato riguardano anche la pubblicazione dei nomi delle imprese con relativi importi concessi. Questo, sostiene il sindacato, avrebbe violato la privacy delle persone indicate nell’elenco reso pubblico in chiaro che ha fatto poi il giro anche sui social.
Nazareno Dinoi su Quotidiano
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1 commento
Gregorio
oggi, ven 16 maggio 07:12 rispondi a GregorioCi fiji e ci fijastri ! ( traduzione: a chi figli e a chi figliastri, Significato. Il proverbio si riferisce a tutte quelle situazioni che, seppur identiche, vengono valutate in modo differente.)