
A Sava, la cosiddetta “continuità assistenziale” assomiglia più a un cantiere abbandonato che a un presidio sanitario. È quanto emerge dal video-denuncia del dottor Antonio Gennari, medico di guardia, che ha deciso di mostrare pubblicamente le condizioni in cui è costretto a lavorare. Le immagini parlano da sole: stanze coperte di polvere, apparecchiature circondate da macerie, citofono fuori uso, lavandino inutilizzabile. Per far entrare i pazienti, i medici sono costretti ad aprire dall’esterno, in strada, anche di notte.
Il quadro si aggrava ulteriormente quando si arriva alla questione dei servizi igienici. «Non esiste un bagno funzionante. L’unico presente è parte del cantiere: fili e tubature a vista, sporcizia ovunque. Perfino la carta igienica l’ho dovuta portare io», racconta Gennari. Un solo bagno, condiviso da personale sanitario, pazienti e turisti in piena stagione estiva, in condizioni inaccettabili.
Il video documenta anche ciò che resta della sala d’attesa: sedie capovolte o inutilizzabili. La stanza destinata al riposo dei medici è un ammasso di lenzuola sporche e polvere, senza nemmeno un tavolo per consumare un pasto. «Facciamo turni di 12 ore in un luogo che non rispetta neppure le norme minime di igiene e sicurezza», denuncia il medico, esasperato.
La domanda è inevitabile: come può un servizio pubblico essenziale essere lasciato in simili condizioni, senza un’alternativa organizzativa?
La sede di via Cinieri Cugini è di proprietà comunale, ma il sindaco Gaetano Pichierri afferma di non essere stato informato della situazione. «So soltanto che lì sono in corso i lavori per una Casa di comunità, ma la gestione spetta alla Asl», ha dichiarato, assicurando un sopralluogo immediato.
L’intero stabile – 350 metri quadrati complessivi comprendenti guardia medica, centro vaccinale e un locale prima destinato a un’associazione – è stato affidato alla Asl per la realizzazione di un presidio sanitario di prossimità finanziato con 600mila euro del PNRR. I lavori, avviati da mesi, procedono lentamente, con ripercussioni dirette sull’utenza e sul personale.
«Che si stia costruendo va bene – conclude Gennari – ma era doveroso spostare temporaneamente il servizio. Qui si lavora a rischio per tutti: per noi medici e per i pazienti». La sua rimane, al momento, l’unica voce pubblica a denunciare un problema che appare tanto evidente quanto evitabile.
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3 commenti
Manduriano
oggi, mar 12 agosto 10:17 rispondi a MandurianoIl propio posto di lavoro,va anche mantenuto pulito,il problema,per fortuna,non tutti i dipendenti dei nostri ospedali,ma tanti,non hanno voglia di far niente,ti guardano male,si sentono padroni,sembra che ti stanno facendo un favore,mai un sorriso,ripeto per fortuna non tutti.
Gregorio
oggi, mar 12 agosto 09:33 rispondi a GregorioQuesti sono i risultati, dalle decisioni politiche sui "tagli" sui servizi pubblici e/o sanitari, ...ma MAI sul loro stipendio e vitalizio !!
Lorenzo Libertà per la Marina
oggi, mar 12 agosto 07:36 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaIl vantaggio di avere un ex Sindaco oggi Deputato della Repubblica? 😜 Opinioni