Venerdì, 1 Agosto 2025

Cronaca

Focolai in due punti distanti tra loro

L'inferno sul canneto dell'area protetta, s'indaga per il dolo

Lo spaventoso incendio di ieri Lo spaventoso incendio di ieri

Per la seconda volta in meno di due settimane, la Riserva naturale del fiume Chidro è stata teatro di un devastante incendio. E quello di ieri è stato ancora più grave: un rogo imponente ha completamente incenerito l’intero canneto, minacciando da vicino la spiaggia e costringendo i bagnanti a fuggire in preda al panico, avvolti da una densa coltre nera di fumo. Sull'origine, a quanto pare dolosa, indaga la polizia locale coordinata dal comandante Umberto Manelli che avrebbe già individuato due punti distanti tra loro da dove sarebbero partire le prime fiamme. Questa mattina il comandante Manelli dovrà sentire delle persone "informate sui fatti" per cercare di ricostruire l'accaduto. 

Ieri c'è stato l'inferno sul litorale manduriano con le colonne di fumo visibili a chilometri di distanza, mentre il fuoco avanzava rapido alimentato dalla vegetazione secca e dall’assenza di controlli effettivi nelle zone più interne della riserva. Un danno annunciato che ha messo ancora una volta in evidenza la fragilità del sistema di prevenzione degli incendi nell’area protetta ancora senza le telecamere previste da tempo che quanto meno aiuterebbero le indagini.

Proprio quell’area che dovrebbe essere la più tutelata – ricadente nella zona delle Riserve naturali di Manduria – si conferma invece la più esposta. La foce del Chidro è sorvegliata, ma il tratto interno del fiume, più ricco di vegetazione e nascosto alla vista, resta abbandonato, vulnerabile, alla mercé di chiunque voglia appiccare le fiamme.

A nulla sono valse le annuali rassicurazioni del presidente delle Riserve, Alessandro Mariggiò, che periodicamente dichiara l’attivazione di misure efficaci di prevenzione e controllo. Misure che, alla prova dei fatti, si dimostrano sistematicamente inadeguate e inefficaci, soprattutto di fronte all’emergenza.

Ieri, a complicare ulteriormente la situazione, l’arrivo ritardato delle squadre dei Vigili del Fuoco, impegnate su altri fronti in tutta la provincia, ha lasciato campo libero alle fiamme. Ettari di vegetazione sono stati divorati, il fuoco ha lambito spiagge e abitazioni, mentre gli unici presenti a fronteggiare l’incendio fin dall’inizio sono stati i volontari della Protezione Civile: coraggiosi ma privi dei mezzi adeguati e di un’organizzazione adatta a gestire un’emergenza di tali proporzioni. Una scena che si ripete ogni estate, nell’indifferenza generale. Con la natura in fiamme, i cittadini in pericolo e le istituzioni puntualmente impreparate.

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COMMENTA

13 commenti

  • Antonio Dimitri
    gio 31 luglio 17:03 rispondi a Antonio Dimitri

    Bisognerebbe prevedere un POAI: posto osservazione allarme antincendio, presso la Masseria della Marina con presidio di personale h/24, in modo checalle prime avvisaglie di incendio (colonne di fumo) possa scattare l'allarme e fare intervenire, prontamente, tutto il personale nteressato.

  • Mimmo
    gio 31 luglio 14:16 rispondi a Mimmo

    Certo che, se fosse recintato, illuminato e sorvegliato da telecamere, forse i danni sarebbero stati molto meno gravi .., si , sicuramente si supportano delle spese per gestire tutto il controllo...ma, facendo due calcoli, guardando da un'altro punto di vista, ma sai quante spese si si supportano per gestire un'emergenza? 1)Mezzi dei vigili del fuoco 🚒🚒, 2)operatori 👨‍🚒🧯👩‍🚒, 3)elicotteri 🚁, 4)canadair 🛫velivoli adatti ad operazioni di antincendio e.. non ne parliamo se ci scappa il morto !! QUESTI CALCOLI 🧮 l'amministrazione comunale li fa ?

  • Alessandra Moscogiuri
    gio 31 luglio 14:02 rispondi a Alessandra Moscogiuri

    E poi si pensa a fare rimozioni coatte a morire, senza pensare a presidiare dai Vandali zone turistiche stupende che ci permettono di incrementare le entrate cittadine.

    • Cittadino illustre
      gio 31 luglio 17:01 rispondi a Cittadino illustre

      Che cosa c'entra sta cosa adesso? Anche se in maniera molllllllllto differente, chi appicca il fuoco e chi parcheggia dove non deve sono comunque facenti parte della categoria "dei nemici del vivere comune"

      • Mino
        gio 31 luglio 21:26 rispondi a Mino

        Beh! Penso che la Signora Alessandra vorrebbe paragonare come servizio d'ordine COME viene gestito , cioè la pattuglia invece di controllare le targhe delle auto per chi ha effettuato il pagamento della sosta, ...che controllassero le targhe delle auto sospette che gironzolano nei pressi della pineta, fiume Chidro ( il restante) la salina monaci e (infine) le macchie mediterranee (sempre le restanti). P.s. Ancora non ci rendiamo conto che dobbiamo rispettare il nostro ambiente naturale.

  • Gregorio
    gio 31 luglio 13:56 rispondi a Gregorio

    Non riesco a capire perché sulla litoranea angolo via Panarea ci sono delle telecamere ..non so se sono comunali o private.. cosa controllano? Poi riguardo le RISERVE NATURALI ( Pineta, fiume Chidro e Salina Monaci) perché non si RECITANO ? Un'area naturale protetta è uno spazio terrestre, fluviale, lacuale o marino istituito da leggi specifiche (nazionali o regionali) con lo scopo di CONSERVARE e GESTIRE ecosistemi, habitat, flora e fauna di particolare valore, tutelando la biodiversità e i paesaggi. Queste aree sono gestite da istituzioni pubbliche ( Comune di Manduria) o da enti privati, come associazioni ambientaliste, e sono definite da specifici strumenti legali e di gestione per garantirne la protezione a lungo termine. L'amministrazione hanno il compito di garantire la protezione e la gestione sostenibile delle aree protette, definendo linee guida, esercitando VIGILANZA e CONTROL

    • Giogio
      oggi, ven 1 agosto 17:53 rispondi a Giogio

      Signor Gregorio, la regolarità di questi fatti vuol dire che non siamo di fronte a persone che vogliono vedere l’effetto che fa, ma a criminali che mandano messaggi precisi alla pubblica amministrazione. Servono indagini negli ambienti criminali con mezzi e personale specIalIzzato, altro che vigili urbani!

  • Ciaone
    gio 31 luglio 11:27 rispondi a Ciaone

    Una scena che puntualmente si ripete ogni estate . Stipendi che si ripetono puntuali ogni mese .

  • CRICORIU
    gio 31 luglio 09:32 rispondi a CRICORIU

    Pultualmente, preciso come un orologio svizzero , ogni anno la stessa storia. Quest'anno anche di piu' ed in piu' zone... giusto per non farci mancare nulla. Qualcuno sostiene ostinatamente che le misure di prevenzione sono sufficienti, anche se i fatti dimostrano il contrario . Ed adesso tutti a cercare di trovare i colpevoli... L'unica azione riuscita nei nostri lidi e' quella degli "uomini duri" alla foce del fiume Chidro e quella del controllo del pagamento dei parcheggi il resto è solo chiacchere e distintivo...

  • Lorenzo Libertà per la Marina
    gio 31 luglio 08:22 rispondi a Lorenzo Libertà per la Marina

    Servono le telecamere, porca put.... Cosa aspettate a metterle? Ci sono certi " privati" che hanno le telecamere da anni per controllare chiunque. Ma è possibile che non riusciate mai una volta a fare un Bliz e arrestare uno di questi infami e cani malati? Da Torre Colimena sino a Maruggio i delinquenti fanno quello che vogliono. Impuniti. Poi ci lamentiamo se la gente non crede più nelle Istituzioni e nella politica quando non si riesce a tutelare nemmeno le riserve Naturali. Basta 😡 Opinioni

  • Dino Conta
    gio 31 luglio 08:13 rispondi a Dino Conta

    Invece di controllare solo la foce perché il sindaco non amplifica i controlli e piazza dentro al canneto un altro ombrellone dove mettere altri "volontari" che sorvegliano?

  • Cittadino illustre
    gio 31 luglio 08:12 rispondi a Cittadino illustre

    Il comune ha investito ingenti somme in un calendario estivo a dir poco raccapricciante quando poteva usare quei fondi per controlli più assidui e tecnologici per evitare o almeno minimazzare questi eventi dannosi. Meglio andare ad un concerto di nicchia che ad ammirare la natura.

  • Jack
    gio 31 luglio 07:59 rispondi a Jack

    Mai n infartu,cu l accendinu a manuuu!

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