Venerdì, 22 Agosto 2025

Attualità

La triste storia dell'arenile pieno di sporcizia e alghe

"La spiaggetta di Colimena, un tesoro dimenticato e offeso"

La spiaggetta di Colimena La spiaggetta di Colimena

Non dovrebbe continuare ad essere ridotta in questo stato. La piccola e povera spiaggetta di Torre Colimena rischia di collassare, sommersa da alghe, rifiuti, scarichi e noncuranze varie. Sorella minore della notissima spiaggia di Punta Prosciutto, chiamata appunto “spiaggetta” per le sue dimensioni, é sempre stata un vero gioiellino della natura con una spiaggia di sabbia fine e dorata, il mare cristallino che degrada lentamente  e piccole dune alle spalle.

La storia di questo piccolo tratto di mare è breve e triste nel contempo. Gli abitanti di Torre Colimena l’hanno sempre frequentata perché i bambini potevano giocare a pochi passi dalle case, imparare a nuotare, cosi come gli anziani, che potevano usufruire di una bel mare e pochi passi dalle loro case. Circa vent’anni fa venne sommersa dalla Posidonia, come molte spiagge limitrofe, una pianta marina che certifica, con la sua presenza, il buon stato di salute del mare e che non andrebbe rimossa, proprio perché elemento prezioso per l’ambiente marino e costiero. Ma in quel tratto di mare, più chiuso rispetto alla Salina e a Punta Prosciutto, la gestione manduriana di allora scelse di rimuoverla con ruspe e trattori, rimuovendo così anche la sabbia.  Da allora molta Posidonia si è accumulata sulla spiaggia e molte persone hanno smesso di frequentarla, così come non possono più accedervi anche molte persone diversamente abili che erano riusciti ad accedere al bagnasciuga tramite una passerella voluta dal Comitato "Spiagge per tutti”. 

Hanno dovuto dire addio al desiderio di riuscire a fare un bagno come tutti i comuni mortali avrebbero diritto a farlo. I bagnanti si contano sulla punta delle dita ma, nel contempo, l’insenatura è diventata sempre di più un porticciolo per barche e barchette, sempre più vicine alla spiaggia. Due anni fa una tartaruga Caretta Caretta si era avventurata a deporre le uova sulla spiaggia, ma da allora nessuna tartaruga ha più osato sfidare barche, ormeggi e Posidonia. Negli anni poi le vicende del famoso (non per meriti) depuratore di Sava-Manduria hanno inglobato anche la spiaggetta, visto che lo scarico emergenziale dovrebbe arrivare in un canale che si immette nel bacino Arneo che, a sua volta sfocia nelle acque antistanti la spiaggetta.

Danno su danno, dal momento che i reflui andrebbero sicuramente a modificare l'ecosistema marino. Non ultima la vicenda dell’argine dell’ultimo tratto del canale che collega il bacino al mare, da alcuni anni è crollato, ma nessuno (Comune di Manduria, Arneo, Demanio) ha mai dato segnali o intenzione per trovare fondi per ripararlo, se non l’azione di chiudere ristorante, market e pescheria a fianco (per sicurezza?).

Rimane una transenna che cade ad ogni folata di vento, posizionata a ridosso della frana, che parla solo a chi frequenta Torre Colimena da diversi anni. Un turista che arriva sul posto non ha nemmeno un cartello da leggere per capire la situazione. L’elenco di quello che non va è molto lungo, di positivo c’è soltanto una natura meravigliosa che dovrebbe essere lasciata in pace e salvaguardata. Ma sembra che si faccia molta fatica a pensarla in questo modo. Ultimamente, oltre a rifiuti vari che si trovano sulla spiaggia, è apparso un grande “boiler”, arrivato chissà da dove. Gigante di ferro senza arte né parte, destinato anche quello a rimanere sulla spiaggia per diversi anni, visto che non si capisce bene a chi spetti la pulizia di quel tratto di costa, comunque inserito nella Riserva Regionale Orientata Salina e Dune di Torre Colimena. 

Monica Rossi

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