
Quando la fede incontra l’amore per la propria terra accade che dalla volontà iniziale di mettere in scena la Natività si finisce per ricostruire l’intera città in scala miniaturizzata riproponendo le sue più importanti testimonianze artistiche, architettoniche e archeologiche. E’ l’inaspettato spettacolo che si presenta recandosi a visitare il presepe nella settecentesca chiesa di San Cosimo in pieno centro storico a Manduria. Una realizzazione artistica realizzata da Gregorio Damicis e Massimo Pisello, entrambi muratori e confratelli della congrega della Purificazione di Maria, realizzata in poco più di un mese utilizzando venti mattoni in tufo interamente scolpiti a mano. Ed ecco che nell’insolito viaggio a Manduria piuttosto che a Betlemme di Maria e Giuseppe, per trovare riparo dal gelo della notte e attendere la nascita di Gesù viene scelta la chiesetta di san Pietro Mandurino, scaldati ovviamente dall’immancabile bue e l’asinello. Non manca il Fonte Pliniano con intorno i personaggi muniti di anfore. Le Mura Messapiche con la necropoli e via via spostandosi verso il centro, la torre con l’orologio, il monumento ai caduti con le statue in bronzo, la chiesa Madre con gli inconfondibili leoni ai lati del portone di ingresso. Sempre rimanendo in centro la piazza Garibaldi con l’imponente palazzo Imperiali, proseguendo fino a giungere alla facciata della piccola chiesa di San Cosimo. Il “presepe manduriano” grazie alla maestria dei due confratelli trovando in seguito una collocazione adeguata, dal momento che viste le dimensioni non può rimanere nella sagrestia per un lungo periodo, potrebbe diventare un’ulteriore attrazione per la città un po’ come è diventato in pochi anni il parco tematico “Il Salento in miniatura” a Salice Salentino o “La Puglia in miniatura” a Fasano. Nel tradizionale tour per la visita ai presepi nelle varie chiese quest’anno, questo della chiesa di San Cosimo non può assolutamente mancare!
Le foto
Katja Zaccheo
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