
“Se l’invaso di Pappadai (enorme bacino di raccolta di acqua piovana tra Fragagnano e Monteparano, NdR), non è buono per l’agricoltura, sfruttiamolo almeno per il turismo e il tempo libero anziché lasciarlo nelle mani dei cacciatori e pescatori di frodo”. L’idea che piace anche agli ambientalisti, è del fragagnanese Leonzio Abatemattei, classe 1936, pensionato Ilva e pescatore per passione che si attribuisce il merito di aver popolato il Pappadai di specie ittiche di acqua dolce prelevate dai laghi e fiumi della Calabria. “Circa dieci anni fa – racconta -, quando pescavamo i pesci troppo piccoli, invece di ributtarli in acqua li mettevo nei contenitori di vetro e li liberavo qui con popolare questo splendido posto e non fare più tanta strada”. E a quanto pare c’è riuscito perché i tre milioni e mezzo di acqua stagnante, con la punta più profonda di 27 metri, sono diventati meta dei bracconieri che nottetempo vengono qui a fare caccia grossa. “Li ho visti, sono soprattutto marocchini che pescano pesci enormi sino a dieci chili. I miei pesci”, aggiunge Abatemattei con amarezza. La presenza di predatori notturni è confermata anche dal guardiano dell’invaso che ammette di poter fare poco per impedirlo: “E cosa possiamo farci, la pesca è vietata come anche la caccia ma loro vengono lo stesso, di notte, e sono soprattutto stranieri”, confessa la persona di turno che ha il compito di guardare gli impianti.
Realizzata tra il 1982 e il 2015 e progettata per raccogliere l’acqua da un invaso sul monte Cotugno in Basilicata, l’opera idraulica che avrebbe dovuto dissetare le aree agricole dell’alto Salento, è ora la classica cattedrale nel deserto costata, si calcola, oltre 250 milioni di euro. Oggi il Pappadai viene gestito dal Consorzio di bonifica dell’Arneo che assicura solo il servizio di guardianìa non potendo fare altro perchè gli accordi iniziali tra regioni, falliti in corso d’opera, non hanno più permesso l’approvvigionamento della materia prima che secondo i piani avrebbe dovuto assicurare una fornitura di circa 20 milioni di metri cubi d’acqua.
Nel frattempo la natura ha fatto il suo corso impossessandosi della spettacolare zona umida diventata tappa di specie migratorie come cormorani, anatre, cigni ed altre specie di fauna. A portare la vita nelle acque dell’enorme vasca, che per circumnavigarla tutta bisogna percorrere quattro chilometri e mezzo, ci ha pensato l’ex operaio dell’Italsider e la sua passione per la pesca negli specchi d’acqua interni della Calabria. Che ora coltiva un sogno: “Fare del Pappadai una riserva naturale con aree di picnic frequentate da famiglie e scolaresche e protetta dai bracconieri che di notte fanno strage dei miei pesci”.
Nazareno Dinoi su Quotidiano di Taranto
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
3 commenti
Alessandro il grande
dom 18 marzo 2018 01:03 rispondi a Alessandro il grandeIl signore non si può attribuire nessun merito dicendo che i pesci sono suoi perché quell 'invaso è abbandonato a se stesso,lui ha liberato quei pesci carpe regina persico trota non penso che ci siano carpe da dieci kg... comunque ottima idea farlo come area protetta..non capisco per quale motivo ci sia il divieto di pesca per quale motivo visto che non eriserva e ne area protetta..non si preoccupi il signore il prossimo anno le vado a liberare io un 100 di carpe Koi
sergio di sipio
mar 20 marzo 2018 07:32 rispondi a sergio di sipioBuon giorno Alessandro (il grande) come andiamo ? Direi proprio malucchio se bistratta in questo modo il giovane Abatemattei. Ma volevo solo ricordare anche a Lei che le Marine di Manduria, non solo Torre Colimena , sono prive di acqua potabile e di fogna. Questo per ricordare che il lavoro arriverà per tutti solo il giorno in cui queste mancane saranno sanate. Un abbraccio e cordiali saluti.
Alessandro il grande
mar 20 marzo 2018 03:50 rispondi a Alessandro il grandeBuongiorno anche a lei di sipio a me va benissimo visto che a casa mia ci sono acqua e fogna per il resto le sue osservazioni non c'entrano nulla con l articolo visto che ogni volta ci ripete la stessa cosa mi dispiace deluderla ma acqua e fogna devono almeno passare 100 anni..buona giornata