
Sta girando sui social e lascia un nodo alla gola. È il video dei due fidanzatini che non ci sono più che anticipa l’iniziativa di un murale per Anita e Paolo, i due giovani innamorati di Manduria e Sava morti tragicamente lo scorso 6 aprile con un'altra giovane coppia in un incidente stradale lungo la provinciale che collega Faggiano a Lizzano.
Nel montaggio del video, realizzato dagli amici, ci sono i due giovanissimi fidanzati che si coccolano e si scambiano baci in diversi occasioni. Una normale coppia in frammenti di vita quotidiana, come ce ne sono tanti. E invece è un triste ricordo, che fa male a guardarlo. In loro memoria, oltre cento tra amici e parenti hanno partecipato alla realizzazione del murale dedicato alla tenera coppia: opera collettiva che sarà inaugurata questa sera alle 21 in via Monte Bianco 9, a Sava, comune di residenza di Paolo.
Sedici anni lei, diciannove lui: in quella maledetta notte erano con due altri amici, Giovanni di 23 anni e Giorgia, anche lei sedicenne. Erano a bordo di una Fiat Idea uscita fuori strada schiantandosi contro un albero dopo aver imboccato una curva. Tutti e quattro hanno perso la vita nell’impatto.
«Sentivamo il bisogno di fare qualcosa per loro. Qualcosa che restasse», raccontano gli amici che in poco tempo hanno dato vita all’iniziativa. Hanno contattato l’artista Alex Shot, di Napoli e voluto fortemente che i due innamorati fossero rappresentati insieme, ancora una volta, per rendere vivo il loro ricordo. Quella notte di due mesi fa tornavano da una serata con l’altra coppia di amici. Era la festa di compleanno di Paolo. Un’uscita spensierata, finita purtroppo in tragedia. Anche nell’ultimo saluto i ragazzi erano vicini: Anita e Paolo erano uno accanto all’altra sul sagrato della chiesa di San Giovanni Bosco, Giovanni e Giorgia alla Santissima Trinità di Torricella. Un dolore condiviso da tre comunità della provincia di Taranto. Manduria, città di Anita; Sava, quella di Paolo; e Torricella, da cui veniva gli altri due compagni. «A Paolo e Anita volevamo un bene profondo. Erano parte della nostra vita, della nostra quotidianità. Tra loro c’era un legame speciale, che tutti vedevamo. Per questo abbiamo voluto rappresentarli insieme anche nel murales. Uniti, come lo sono sempre stati». E ora continueranno a vivere, nei colori del murales e di chi li guarderà.
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1 commento
Anna schiavoni
oggi, mer 25 giugno 11:47 rispondi a Anna schiavoniScusate il commento da vecchia redattrice pignola (e innamorata della lingua spagnola): murales è un plurale, il singolare è mural