
A Manduria la situazione negli ospedali è al limite della sostenibilità, e il nuovo piano della Asl ionica per abbattere le liste d’attesa rischia di restare solo un annuncio. A denunciarlo è Giancarlo Donnola, segretario generale della provincia di Taranto e membro della segreteria nazionale dell’Anaao Assomed, che definisce il programma «un libro dei sogni dettato dal clima preelettorale».
Il piano, valido fino al 31 dicembre, promette per l’ospedale Giannuzzi di Manduria un’offerta incrementale particolarmente impegnativa: 161 risonanze, 340 radiografie al torace, 102 TAC e 68 ecografie presso la Radiologia Medica; 136 prime visite chirurgiche, 136 ecodoppler TSA, 68 interventi chirurgici in anestesia locale e 136 ecografie addome presso la Chirurgia; in Cardiologia, 34 prove da sforzo e 85 visite cardiologiche con ECG.
Uno sforzo che è persino superiore a quello previsto per altri ospedali della stessa Asl, pur in presenza a Manduria di un organico ridottissimo, soprattutto nei reparti di Radiologia e Cardiologia. «Sento parlare di incrementi di prestazioni, di visite il sabato, la domenica o in orario serale, ma con quali medici?», domanda polemicamente Donnola. Nella Asl di Taranto, fa sapere il sindacalista, la mancanza di personale varia dal 30 al 60% a seconda dei reparti, e Manduria è tra le realtà più in difficoltà: «Riescono a malapena a coprire i turni, spostando medici da altri ospedali, in particolare dal Santissima Annunziata di Taranto, grazie al sistema delle sedute aggiuntive».
La critica si estende anche al metodo con cui il piano è stato predisposto: «Non c’è stato alcun confronto con le organizzazioni sindacali, con i medici o con tutti i primari: il progetto è stato annunciato a cose fatte». Intanto, negli ospedali della provincia si registrano altre emergenze, come il rischio di chiusura di servizi per mancanza di infermieri e medici, e reparti che sopravvivono solo grazie a specializzandi e a pensionati richiamati in servizio, in alcuni casi ultraottantenni.
Per Donnola, la priorità dovrebbe essere invertita: «Con le risorse destinate alle sedute aggiuntive o ai richiami in pensione potremmo bandire concorsi e assumere giovani professionisti, rendendo di nuovo attrattiva Taranto e i suoi ospedali, Manduria compresa».
Il vero banco di prova arriverà a settembre, quando il piano della Asl dovrebbe entrare concretamente in funzione. Ma per ora, a Manduria, la sensazione diffusa tra il personale è che si tratti più di un’operazione di immagine che di una svolta reale per le liste d’attesa.
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