
Una vera e propria disputa interna sta scuotendo la ASD Polisportiva Manduria, titolare della gestione dello stadio comunale Nino Dimitri (da non confondere con l'Ug Manduria), con due figure che rivendicano la presidenza dell’associazione sportiva e una vicenda che ha già toccato uffici pubblici, forze dell’ordine e ora anche la magistratura.
Cosimo Damiano Montinaro, leccese, 64 anni, racconta in un esposto presentato alla Guardia di Finanza di Manduria, di essere stato nominato presidente dell’ASD Polisportiva Manduria il 27 giugno 2025, in seguito alle dimissioni dell’allora presidente Francesco Erario, 61 anni, di Manduria. La nomina, secondo Montinaro, sarebbe stata formalizzata con regolare verbale di assemblea ordinaria, avallata dal consiglio direttivo e già registrata all’Agenzia delle Entrate il primo luglio scorso, con contestuale aggiornamento della partita Iva e del codice fiscale dell’associazione.
Tuttavia, la transizione non sarebbe stata pacifica. Erario, sostiene Montinaro, avrebbe contestato la validità del verbale di assemblea, rifiutandosi di riconoscere le proprie dimissioni e continuando a esercitare le funzioni di presidente. L’ex presidente, inoltre, che a sua volta ha depositato denunce alle forze dell'ordine, manterrebbe il controllo del conto postale dell’ASD, rifiutando di consegnarne la gestione al nuovo vertice.
Il braccio di ferro si è esteso anche alla gestione dello stadio comunale “Dimitri” di Manduria, struttura di cui la Polisportiva ha l’uso in virtù di un bando vinto durante la presidenza Erario. Secondo Montinaro, l’ex presidente si sarebbe rifiutato di consegnare le chiavi dell’impianto, circostanza che ha portato, il 26 luglio, a una denuncia-querela presentata al commissariato di polizia di Manduria.
La vicenda ha assunto toni ancora più complessi quando il Comune di Manduria avrebbe intimato a Montinaro di non accedere allo stadio e di non forzarne serrature o impianti, riconoscendo come unico legittimo rappresentante della Polisportiva lo stesso Erario.
Montinaro da parte sua ha replicato il 31 agosto, sostenendo che il verbale assembleare sarebbe atto pubblico, valido fino a eventuale dichiarazione di falsità da parte dell’autorità giudiziaria, e che il Comune non avrebbe competenza per pronunciarsi sulla nomina del presidente di un’associazione privata.
Nel frattempo, Poste Italiane, dove la società ha depositato i propri conti, non avrebbe proceduto alla variazione anagrafica per il conto postale dell’associazione dopo che Erario avrebbe segnalato la presunta esistenza di documenti falsi relativi alla nomina del nuovo presidente. Montinaro riferisce di essere stato invitato a presentare a sua volta una denuncia formale.
“Il comportamento del signor Erario, inspiegabilmente avallato dal Comune, mi crea enormi disagi sia nella gestione dell’associazione che sul piano delle responsabilità fiscali e legali”, afferma Montinaro, chiedendo che la magistratura faccia chiarezza e verifichi la conformità delle condotte adottate ai principi di legge e buona fede.
Ad oggi, la Polisportiva Manduria si trova così con due figure che si dichiarano presidenti, una situazione che rischia di paralizzare l’attività sportiva e organizzativa della struttura.
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