Lunedì, 7 Luglio 2025

Cultura

L’interessante progetto incoraggiato dal FAI chiede la donazione di pochi euro per la visita di questi luoghi, contributi che verranno destinati al sostegno delle attività istituzionali della fondazione.

Fai di primavera scopre i tesori di Manduria

Locandina Locandina | © La Voce

"Due giorni per visitarla, 365 per amarla". Questo lo slogan bandito dal Fai che anche quest’anno organizza il FAI di Primavera nelle giornate di sabato 24 e domenica 25 marzo. L’evento è arrivato alla sua ventiseiesima edizione e promuove la visita dei beni culturali attraverso la riapertura straordinaria di oltre 1000 luoghi in tutta Italia. Numerosi i volontari che stanno partecipando a questa iniziativa con l’intenzione di far riscoprire agli italiani le bellezze archeologiche, storiche e artistiche che pullulano nel nostro Paese. Chiese, conventi, musei, giardini, palazzi signorili, beni paesaggistici, borghi antichi, si preparano per accogliere i visitatori, mostrando le loro attrattive nascoste, sperando di conquistare un gran numero di spettatori.

L’interessante progetto incoraggiato dal FAI chiede la donazione di pochi euro per la visita di questi luoghi, contributi che verranno destinati al sostegno delle attività istituzionali della fondazione.

La Puglia, regione ricca di bellezze naturali e antropizzate, annovera un gran quantità di paesi e città che desiderano partecipare e mettere in mostra la loro cultura; tra queste anche Manduria con i famosi Fonte Pliniano, Chiesa di San Pietro Mandurino e Frantoio ipogeo.

Le visite guidate saranno curate dalle associazioni della Pro Loco di Manduria e degli apprendisti ciceroni del Liceo “De Sanctis Galilei” che si impegnano anche al coinvolgimento delle scuole.

Il progetto vede protagonisti anche i giovani, grazie al programma Alternanza Scuola Lavoro, il quale li inserisce in un contesto di formazione, favorendo il confronto con il mondo esterno in un’azienda, un museo, un’associazione.

Questa vantaggiosa adesione permette di dar lustro al patrimonio culturale nostrano, rivendicando le nostre radici e il piacere di riviverle.

Francesca Dinoi

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