Lunedì, 29 Aprile 2024

Cultura

L’associazione culturale, ospitata nella bellissima cornice dell’Archeodromo “Kalòs” a Caprarica di Lecce, il 12 e 13 agosto ha inscenato momenti della vita quotidiana del popolo dei Messapi

Cerva Regia riporta scene di vita Messapica a Kalòs

Per due notti e due giorni l’antico popolo dei Messapi è tornato a vivere in terra salentina. Grazie al gruppo di rievocatori storici dell’associazione manduriana “Cerva Regia”, centinaia di visitatori, tra cui molti turisti in visita nel Salento, hanno avuto l’opportunità di conoscere gli usi e i costumi degli antenati dei salentini. L’associazione culturale, ospitata nella bellissima cornice dell’Archeodromo “Kalòs” a Caprarica di Lecce, il 12 e 13 agosto ha inscenato momenti della vita quotidiana del popolo dei Messapi attraverso un percorso dove gli ospiti hanno potuto conoscere più approfonditamente le abitudini tipiche del popolo abitante la penisola intorno al V-VI secolo a.C.. A partire dalla tavola, ricca di semplici ma genuine vivande tipiche dei popoli greci dell’epoca, fino ai riti religiosi come il suggestivo culto della dea Demetra, simbolo di purezza femminile, dove le giovani donne messapiche, accompagnate dai canti delle sacerdotesse, pregavano portando doni ai piedi della statua della divinità. Grande spettacolo era offerto anche dalla scena del simposio, luogo in cui gli uomini erano soliti riunirsi per bere vino e parlare di politica e di poesia, accompagnati dal suono dei musici e dalle danze delle ancelle. L’associazione manduriana Cerva Regia ha deliziato gli occhi dei visitatori spiegando dettagliatamente anche gli unguenti e gli olii profumati utilizzati per l’igiene della persona, oltre che la produzione delle monete e dei proiettili per le frombole (le antenate delle fionde, ndr). Il suggestivo percorso ha permesso alle centinaia di curiosi di immergersi completamente nel vivo di una tipica giornata all’interno della città Messapica, come una specie di viaggio nel tempo all’insegna della conoscenza e del divertimento.

Antonio Dinoi

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