Dopo quasi un mese di «punizione» in carcere, uno dei presunti autori della rapina alla farmacia Luparelli di Manduria, può fare rientro a casa. Pur avendo ottenuto gli arresti domiciliari sin dall’undici gennaio scorso, il ventunenne manduriano, Cosimo P., è rimasto tutto questo tempo in cella perché i suoi genitori, la madre soprattutto, si erano rifiutati di accoglierlo in casa. L’altro ieri, martedì 4 febbraio, la decisione dei parenti di riaccoglierlo in casa cos’ l’avvocato Giuseppe brunetti che lo difende ha potuto presentare l’istanza al giudice per la riproposizione della misura alternativa al carcere. Ad occuparsene è stato il giudice Benedetto Ruberto che ha autorizzato la scarcerazione assicurandosi che questa volta l’indagato avesse un posto dove andare. Per questo l’avvocato Brunetti che ha fatto da mediatore tra il presunto rapinatore e i suoi genitori, ha presentato al giudice una dichiarazione della madre in cui «dopo la delusione per il comportamento tenuto dal figlio» offre la propria disponibilità ad ospitarlo in casa «per permettere la rieducazione del giovane». Una punizione esemplare, dunque, costata quasi un mese di detenzione in carcere superflua. Conseguenza di una adolescenza burrascosa, a quanto pare, ed una vita sregolata del giovane che avrebbe portato all’estrema conseguenza di essere respinto dai genitori.
Il ventunenne che era incensurato, aveva cercato ospitalità in casa di qualche parente ma anche questa ipotesi, evidentemente su pressioni dei due genitori, era fallita. A quanto pare i rapporti tra il giovane e la sua famiglia erano già compromessi prima della rapina e che questa circostanza sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
L’indagato con altri tre amici, un ventunenne, un venticinquenne e un ventinovenne, tutti arrestati per lo stesso crimine, si sarebbero introdotti nella farmacia armati di coltello da cucina e con quello avrebbero costretto il farmacista a consegnare l’incasso della giornata pari a seicento euro. Somma che è stata poi recuperata la sera stessa della rapina quando prima i carabinieri e poi la polizia sono riusciti ad individuare gli autori e arrestarli grazie anche alle immagini delle telecamere di sorveglianza disseminate lungo le strade scelte dai malviventi come vie di fuga. Dopo la convalida del fermo e qualche giorno di prigione, tutti avevano fatto rientro a casa con i domiciliari, tranne il ventunenne che ora dovrà dare prova di ravvedimento ai propri genitori i quali, per ora, lo hanno perdonato.
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1 commento
Opere Magnitudo
gio 6 febbraio 2020 12:09 rispondi a Opere MagnitudoUna famiglia con principi sani. Auguri per la guarigione del giovane famigliare.