
Il Tribunale amministrativo regionale per la Puglia, sezione di Lecce, ha dichiarato improcedibile il ricorso presentato da un gruppo di avvocati, quasi tutti di Manduria e dei comuni di Sava, Maruggio e Avetrana, contro il decreto del Ministero della Giustizia che ha disposto la soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Manduria.
Il ricorso, iscritto a ruolo nel 2019 e patrocinato dall’avvocato Francesco Baldassarre, era stato proposto da oltre quaranta cittadini residenti nei comuni di Manduria, Maruggio, Sava e Avetrana, i quali contestavano la legittimità del decreto ministeriale del 18 luglio 2019. Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 agostodello stesso anno, disponeva la chiusura dell’ufficio giudiziario a decorrere dal 15° giorno successivo alla pubblicazione e la conseguente modifica della tabella A del D.M. 10 novembre 2014.
I ricorrenti avevano sollevato molteplici censure, tra cui la violazione delle norme sulla partecipazione procedimentale, la carenza di motivazione, il difetto di istruttoria e la mancata considerazione della convenzione sottoscritta nel 2014 tra i comuni coinvolti e il Ministero per la gestione dell’ufficio giudiziario. Il Ministero, tramite l’Avvocatura dello Stato di Lecce, aveva chiesto il rigetto del ricorso.
Tuttavia, in data 2 marzo 2025, i ricorrenti – attraverso il proprio legale – hanno dichiarato il sopravvenuto difetto di interesse, rinunciando implicitamente alla decisione sul merito. La decisione è stata presa nel corso di un’udienza straordinaria dedicata allo smaltimento dell’arretrato, tenutasi il 10 aprile 2025.
Il TAR, con sentenza pubblicata successivamente, ha preso atto della sopravvenuta carenza d’interesse e ha dichiarato il ricorso improcedibile, disponendo anche la compensazione integrale delle spese di giudizio, in considerazione della particolarità della vicenda.
La decisione del Tribunale, presieduto dal giudice Antonio Pasca, pone fine a un lungo contenzioso che aveva sollevato, negli anni, forti critiche tra cittadini e amministratori locali per le difficoltà causate dalla chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace, punto di riferimento per la giustizia di prossimità in un territorio esteso e popoloso come quello del versante orientale della provincia di Taranto.
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