
Trovarsi in casa un serpente lungo quasi due metri. E’ accaduto tre giorni fa nel cuore del centro cittadino di Manduria. Una donna si è ritrovata faccia a faccia con un rettile dai colori vivaci e inquietanti (vedi nella foto), simili a quelli delle specie più pericolose. A rendere ancora più surreale l’episodio, il contesto in cui si è verificato: non una casa di campagna o una zona periferica, ma un appartamento nel pieno del tessuto urbano.
Il rettile è stato avvistato sul pavimento della cucina. La padrona di casa, visibilmente sotto shock, ha lanciato l’allarme chiedendo aiuto ai vicini. Ne è seguita una vera e propria caccia al serpente durata oltre un’ora, durante la quale l’animale era sparito senza lasciare tracce, tanto da far temere che si fosse trattato di un abbaglio. Ma la determinazione della donna ha avuto la meglio: era certa di ciò che aveva visto.
La conferma non si è fatta attendere. Il rettile è stato infine rintracciato, raggomitolato dietro un recipiente di terracotta nel garage dell’abitazione. A quel punto sono iniziate le operazioni di cattura tra urla, fuggi-fuggi generale e qualche tentativo coraggioso da parte dei residenti per fermarlo. Il serpente si muoveva con velocità finché non si è rifugiato all’interno di un grosso secchio di plastica, dove è stato finalmente bloccato.
L’identificazione dell’animale ha dissipato i timori: si trattava di un Cervone, il più grande serpente autoctono d’Italia. Totalmente innocuo per l’uomo, non è velenoso né aggressivo. La sua presenza in un contesto urbano resta però un enigma: è difficile spiegare come possa essere arrivato in pieno centro, ben lontano dal suo habitat naturale.
Il lieto fine, per tutti, è arrivato grazie all’intervento di un giovane vicino, che si è distinto per calma e sangue freddo. È stato lui, con l’aiuto di altri residenti, a catturare l’esemplare e a sistemarlo in un sacco di cotone. Non contento, si è fatto accompagnare fuori città per liberare personalmente il serpente in una zona campestre più adatta alla sua sopravvivenza. Una volta aperto il sacco, il Cervone è scivolato via tra l’erba alta, facendo perdere rapidamente le sue tracce.
Il Cervone è una specie protetta e rappresenta una risorsa importante per l’ecosistema, poiché si nutre di piccoli roditori, uccelli e uova. Vive solitamente in ambienti caldi e umidi, come la macchia mediterranea, i margini dei boschi, le zone rocciose e gli edifici in disuso: decisamente insolita, quindi, la sua comparsa in una cucina cittadina.
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1 commento
Dino Conta
oggi, mar 15 luglio 08:49 rispondi a Dino ContaManduria è piena di roditori ecco perché si trovava in pieno centro