Dopo tre mesi di detenzione cautelare, il manduriano Francesco Sperti ha lasciato ieri il penitenziario di Taranto ed è tornato libero. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Alcide Maritati, ha accolto la richiesta degli avvocati Cosimo Micera e Pasquale De Laurentis che lo difendono dall’accusa di traffico di rifiuti. Il 56enne di Manduria era stato arrestato il 17 maggio scorso perché coinvolto in un’inchiesta condotta dalla direzione distrettuale antimafia leccese su un presunto traffico di rifiuti e riciclaggio di grosse somme di denaro. Nel blitz oltre a Sperti erano finiti in manette altre 12 persone residenti in diverse regioni italiane. Il manduriano, ufficialmente senza nessuna occupazione, secondo la procura antimafia sarebbe un uomo di fiducia del tarantino Roberto Scarcia, ritenuto a capo dell’organizzazione criminale.
Nelle carte dell’inchiesta Sperti appare come un collaboratore fidato in grado di sostituire il presunto capo nell’organizzazione degli scarichi di rifiuti provenienti soprattutto dalla regione Campania. «Sperti Francesco, perfettamente a conoscenza della illegale attività posta in essere da Scarcia – si legge nell’ordinanza di custodia preventiva -, ne condivideva le condotte, talvolta provvedendo in prima persona nella risoluzione delle problematiche che di volta in volta si presentavano a tal punto da suggerire anche gli orari più favorevoli per effettuare gli scarichi di rifiuti».
N.Din
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