Ci son voluti sette anni per convincere della sua innocenza la giustizia che lo aveva accusato e condannato in primo grado per una rapina che non ha mai commesso. La vicenda ha riguardato il manduriano Lemuel D’Amore, di 28 anni, accusato di essere l’autore di una rapina a mano armata compiuta a dicembre del 2014 in una parafarmacia di Francavilla Fontana. Il crimine aveva fruttato mille euro ai due banditi che la sera del 23 dicembre di quell’anno fecero irruzione con il volto coperto da passamontagna e pistola in pungo nell’esercizio commerciale francavillese.
Per questa rapina il giovane manduriano fu accusato e quindi processato. Al termine del giudizio di primo grado, il tribunale di Brindisi lo condannò alla pena di 3 anni e 2 mesi di reclusione.
Proclamatosi sempre innocente, D'Amore, difeso dall’avvocato Alessandro Cavallo, ha presentato ricorso alla Corte d’appello che il 22 marzo ha anato la sentenza di condanna assolvendolo con la formula piena «per non aver commesso il fatto».
La corte ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Cavallo il quale ha dimostrato che il suo assistito il giorno della rapina si era recato a Francavilla ma solo per andare a trovare un suo amico del posto e non per commettere un delitto di tale gravità. È così finito un incubo per il 28 enne manduriano incensurato iniziato il 23 dicembre 2014 e concluso definitivamente il 22 marzo scorso.
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5 commenti
Antonio Bertotto
mer 31 marzo 2021 09:38 rispondi a Antonio BertottoComplimenti all' avv. Cavallo Alessandro per la sentenza di assoluzione del suo assistito.
Marco
sab 27 marzo 2021 04:23 rispondi a MarcoI soldi agli avvocati sono sempre ben spesi...??
Gino blaso
sab 27 marzo 2021 04:20 rispondi a Gino blasoVorrei fare il giudice...
Walter
sab 27 marzo 2021 10:20 rispondi a WalterE io pagooo.....
Alberto Altamura
sab 27 marzo 2021 07:33 rispondi a Alberto AltamuraÈ soltanto vergognoso. La nostra è davvero una giustizia malata! Leggere queste cose fa stare male. Come ci si può fidare di una simile giustizia che, in tempi moderni, conserva ancora tratti medioevali e puramente inquisitori? Chi ripagherà ora questo giovane di tutte le umiliazioni e gli affanni patiti? Il Paese di Cesare Beccaria ne esce a dir poco umiliato e vilipeso.