E’ salva la sorte dell’istituto comprensivo Don Bosco di Manduria che rischiava l’accorpamento della direzione con il Morleo di Avetrana. Ieri pomeriggio, indetto dal consigliere regionale Luigi Morgante, si è tenuto un incontro a Bari tra il presidente della VI Commissione consigliare della Regione Puglia, Domenico Santorsola e la dirigente del Don Bosco, professoressa Beatrice Sforza. In quella occasione, la preside accompagnata dalla rappresentante sindacale unitaria Adriana Franco e da una esponente del consiglio d’istituto, ha annunciato il superamento del numero minimo degli iscritti al di sotto del quale, secondo quando indicano le linee guida regionali, la direzione didattica dell’istituto sarebbe passata ad Avetrana.
L’aver raggiunto le oltre 614 iscrizioni, quindi, fa tirare un sospiro di sollievo ai manduriani che almeno per questo anno scolastico potranno dormire sonni tranquilli. «Il rischio però rimane – ha fatto notare Morgante -, sino a quando il governo regionale non modificherà la delibera che detta le regole sull’accorpamento degli istituti sottodimensionati». Secondo il consigliere manduriano, la regola decisa dalla giunta regionale penalizza l’istituto Messapico a favore di quello di Avetrana. «Per un principio assurdo – spiega Morgante –, in caso di sottodimensionamento di entrambi gli istituti, la direzione passerebbe comunque ad Avetrana indipendentemente dal numero degli iscritti di ognuno». Il consigliere che si dice «momentaneamente soddisfatto per l’esito dell’incontro a Bari», si batterà per la rettifica di «quella parte della delibera regionale che penalizza inspiegabilmente Manduria».
Sempre ieri i rappresentanti dell’Istituto Don Bosco hanno depositato il risultato di una petizione popolare con 1200 firme di manduriani contrari ad ogni ipotesi di accorpamento e perdita della dirigenza».
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