
Un momento di forte impatto emotivo ha segnato l’udienza di ieri al Tribunale di Taranto, dove un uomo separato, residente a Sava, ha deciso di ritirare la querela sporta contro la sua ex compagna, accusata di avergli impedito per lungo tempo di vedere i figli, pur continuando egli a versare regolarmente l’assegno di mantenimento.
Durante il procedimento penale, a cui aveva aderito come parte civile, l’uomo, assistito dall’avvocato Alessandro Cavallo, ha sorpreso tutti quando, rivolgendosi alla giudice Anna Lucia Zaurito, ha espresso l’intenzione di rinunciare all’azione legale. Una scelta però condizionata: ha chiesto che la donna gli stringesse la mano in segno di impegno concreto a ristabilire i rapporti familiari e a rispettare il suo diritto di visita.
Un gesto simbolico, ma carico di significato, che l’ex moglie ha accettato, aprendo così la via alla riconciliazione genitoriale. In seguito alla remissione della querela, il giudice ha disposto il non luogo a procedere, archiviando definitivamente la vicenda giudiziaria.
Come spiegato dal legale dell’uomo, l’avvocato Alessandro Cavallo, la scelta del suo assistito non nasce da debolezza o da pressioni, ma dal desiderio sincero di recuperare un legame ormai compromesso con i propri figli. La situazione familiare si era deteriorata dopo che l’uomo aveva avviato una nuova relazione sentimentale, dalla quale sono nati altri due figli — un fatto che, a detta del legale, l’ex coniuge non avrebbe mai accettato del tutto.
«I padri separati vengono spesso relegati al ruolo di semplici fornitori economici», ha sottolineato l’avvocato Cavallo. «Ma hanno anche diritti, e il più importante è quello di mantenere una relazione stabile e affettuosa con i propri figli».
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