
È allarme tra i cittadini per i ritardi nel progetto di rigenerazione urbana finanziato con i fondi del PNRR, un intervento da ben 5 milioni di euro destinato a trasformare profondamente alcune aree strategiche della città, tra cui Viale Mancini, l’ex area del mercato coperto, Vico Omodei, Via Imperiali, Via Nettuno e Largo Stazione.
Secondo quanto riportato dal geometra e attivista Angelo Dinoi, il progetto – affidato alla società ZP Progetti s.r.l. con esecutrice Dell'Orco s.r.l. – rischia seriamente di non rispettare la scadenza prevista per marzo 2026, termine ultimo imposto dai finanziamenti europei. Al momento, a soli otto mesi dalla data di completamento, i lavori sono ben lontani dall’essere conclusi.
Cantiere a rilento e incidenti preoccupanti
Sul Viale Mancini, simbolo del progetto e teatro di accese polemiche per l’abbattimento delle storiche Robinie, i lavori procedono con una lentezza definita da Dinoi "inverosimile": solo una piccola area è cantierizzata e gli interventi sono sporadici e discontinui.
Situazione ancora più critica nell’ex mercato coperto, dove i lavori risultano completamente fermi da oltre quattro mesi. Il motivo? Il crollo di una vecchia cisterna interrata non segnalata nei progetti esecutivi, che ha causato lo sprofondamento di un escavatore. Fortunatamente, l'incidente non ha provocato vittime, ma ha imposto uno stop forzato alle attività.
Nelle altre aree interessate – Vico Omodei, Via Imperiali, Via Nettuno e Largo Stazione – i lavori non sono nemmeno iniziati.
Il rischio: perdere tutti i fondi PNRR
Il contratto, firmato a marzo 2024, prevedeva due anni di tempo per completare l’intero intervento. Tuttavia, con i ritardi accumulati e lo stato attuale dei cantieri, cresce la preoccupazione che il Comune non riesca a rispettare la scadenza. Se ciò accadesse, l’intero importo dei 5 milioni di euro dovrà essere restituito.
Un’eventualità che Dinoi definisce come l’ennesimo “danno economico ai cittadini manduriani”, provocato da una gestione “arrogante e incompetente” dell’amministrazione comunale, più volte criticata per le sue scelte in ambito urbanistico e ambientale.
Dalle Robinie al rischio fallimento del progetto
“Non pensate solo al danno ambientale del taglio delle Robinie”, scrive Dinoi nel suo comunicato, “ma preparatevi al danno economico che subiremo tra otto mesi, quando sarà troppo tardi per rimediare”.
L'appello è chiaro: i cittadini devono essere informati, vigilare e pretendere trasparenza e responsabilità da parte di chi gestisce i fondi pubblici, specie quando si tratta di opportunità straordinarie come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
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1 commento
Pora Manduria
oggi, mer 23 luglio 12:09 rispondi a Pora ManduriaÈ da parecchio tempo che i cittadini vogliono chiarezza e soprattutto chi È il RESPONSABILE dei progetti, spero che sia PENALIZZATO per chi ha commesso errori sia come tempi e sia come progetto stesso ( vedi: sprofondamento escavatore). In ogni Tribunale c'è scritto: "LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI", o ancora "La Legge non ammette ignoranza ", dunque, chi sbaglia DOVREBBE pagare di tasca propria! Cari Ingegneri, Architetti e compagnia bella, mettetevi la mano sulla coscienza e ragionate, soprattutto RIFLETTETE su come stanno andando avanti ( molto lentamente) i lavori.