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Una giornalista in incognito nel call center Teleperformance
Una giornalista in incognito nel call center Teleperformance | © n.c.TARANTO - Sembra che tutto vada bene. E’ questa la sensazione che si avverte quando, per circa due ore, ti aggiri indisturbato in questa realtà tarantina. Eppure, Teleperformance ha dichiarato 674 esuberi e, di tutta risposta, i lavoratori si stanno preparando ad uno sciopero per il prossimo venerdì ma, in effetti, di tutto questo, tra le sale ed i corridoi dell’azienda, non si parla. Chi si incontra, si saluta amabilmente e pare proprio che tutti si conoscano tra loro. D’altra parte, molti di questi dipendenti sono giovani, potremmo dire, a prima vista, hanno tra i 20 ed 35 anni e, senza dubbio, la loro età contribuisce, forse, a darci l’idea che, in fondo, il clima non sia poi così pesante. Ti guardi in giro e vedi molte donne, alcune di loro, fanno parte delle risorse umane e, in poco tempo, impariamo ad individuarle. A differenza dei “semplici” operatori, indossano abiti eleganti o almeno questa sarebbe l’intenzione. Pare sia molto di moda la gonna longette con spacco ed alti stivali neri, questa immagine torna davanti ai nostri occhi più volte. A parte questi frivoli particolari, apprendiamo, con stupore, che ci sono dei colloqui in corso per la scelta di operatori call center. Quanto mai strano, visti i problemi di cui, quasi tutti i giorni, si parla e si scrive sui giornali. Teleperformance invece, sembra che stia cercando personale, da assumere presumibilmente a progetto, per svolgere telelavoro e chiamate out bound. Dunque, all’interno dell’azienda, dalle future assunzioni ai saluti affettuosi tra gli operatori che si incrociano nei pressi della zona bar, sembra proprio che tutto vada a gonfie vele. Ben presto però, ci si rende conto che si tratta solo di una parvenza o forse, solo di un modo per scongiurare il peggio. Appena fuori dalle mura di Teleperformance, dove i ragazzi fanno delle pause, la realtà sembra del tutto diversa. Pare quasi di entrare in un altro mondo dove, gli stessi che poco prima elargivano grandi sorrisi tra loro, hanno adesso, facce scure. Origliamo, consapevoli di essere contro ogni forma di buona educazione ma, a questo punto, ci sembra necessario capire cosa stia accadendo. C’è un sole splendido all’esterno, gli operatori chiacchierano tra loro e l’argomento è solo uno: lo sciopero del 30 aprile. Ora è chiaro, si stanno organizzando con discrezione, qualcuno dice che ci saranno dei sigilli all’azienda, molti hanno paura del licenziamento ma sono convinti che, alla fine, restando uniti, riusciranno a far valere le loro ragioni. Un gruppo in particolare, composto da una decina di dipendenti, sembra essere il più agguerrito. Cercano il supporto dei sindacati, non vogliono essere lasciati soli e, sempre origliando, nostro malgrado, per poter cogliere l’atmosfera nella maniera più trasparente possibile, apprendiamo come sia fortemente auspicato un intervento del Presidente Vendola. Alcuni dipendenti poi, durante la pausa, fanno delle telefonate. Una donna, è chiaro, sta prendendo appuntamento per un colloquio di lavoro, un’altra invece, racconta al suo interlocutore come lo spettro del licenziamento le faccia paura. “Io mangio poco – dice la ragazza – ma con il mio piccolo come faccio?”. Ci rendiamo conto in quel momento che, quanto visto all’interno non esiste. I dipendenti sono realmente preoccupati e, giustamente, chiedono garanzie senza tuttavia, perdere quello spirito e quell’energia, tipica della loro età.
Lucia Iaia
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2 commenti
giangabriele
ven 18 febbraio 2011 07:10 rispondi a giangabriele...eppure le virgole invitano alla pausa, e se si rispettano la lettura ne risulta pi agevole e lineare...almeno cos diceva la mia professoressa di lettere! A parte le note di grammatica, devo confessare che ho sempre giudicato poco seriamente il lavoro dei call center; sopratutto a causa delle inopportune chiamate negli orari pi impensati per proporti cose (imbonire e spesso rifilare fregature). Restano comunque opportunit di lavoro effimere e legate alla vulnerabilit di un mercato variabilissimo.
ginevra
ven 18 febbraio 2011 03:20 rispondi a ginevraSig.ra Iaia, ma quante virgole mette! Si fa fatica a leggere!