
Un Ferragosto segnato dal dolore a Manduria, dove Pasquale Dinoi, 53 anni, operatore ecologico stagionale della Gialplast, è stato travolto e ucciso da una moto mentre lavorava nei pressi di San Pietro in Bevagna. La tragedia ha scosso profondamente la comunità e riacceso il dibattito sulla sicurezza sul lavoro.
I sindacati FP Cgil Taranto e Uil Taranto hanno espresso cordoglio alla famiglia e ai colleghi della vittima, denunciando ancora una volta l’insufficienza delle misure di prevenzione per gli operatori dell’igiene ambientale, “lavoratori spesso invisibili ma indispensabili per il decoro delle città”.
Per la FP Cgil, “la prevenzione e la protezione devono essere priorità assolute e non derogabili”. Il sindacato annuncia la richiesta di un tavolo prefettizio dopo la pausa estiva, per affrontare in modo strutturale la sicurezza degli operatori ecologici, con più formazione, dispositivi di protezione, migliore organizzazione del lavoro e controlli mirati.
La Uil Taranto, definendo l’incidente “un pugno nello stomaco per la comunità”, ha ricordato che nella provincia si contano già tre morti sul lavoro dall’inizio dell’anno, inserendo il territorio in una “zona arancione” per rischio infortuni. Il sindacato rilancia la campagna nazionale Zero morti sul lavoro, proponendo un “Patto per la Salute e Sicurezza” tra istituzioni, imprese e parti sociali, l’aumento delle ispezioni e dei fondi per la prevenzione, la promozione della cultura della sicurezza fin dalle scuole e la tutela anche per chi lavora in strada, esposto a rischi esterni.
“Chi esce di casa per lavorare deve avere la certezza di poter tornare”, ha dichiarato il coordinatore Uil Gennaro Oliva. Un principio che, per entrambi i sindacati, deve tradursi in azioni concrete per fermare quella che definiscono “una strage silenziosa” che Taranto e la Puglia non possono più tollerare.
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