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Testimoni di Geova sull'indagato del caso Romano: Non � nostro
Testimoni di Geova sull'indagato del caso Romano: Non è nostro | © n.c.RACALE - «La persona indagata per la scomparsa 33 anni fa di Mauro Romano non è testimone di Geova». Con una nota inviata a tutti gli organi di stampa, la Congregazione cristiana dei testimoni di Geova di Racale, Lecce, smentisce l’appartenenza alla loro religione dell’uomo iscritto nel registro degli indagati dell’inchiesta condotta dalla procura di Lecce sulla misteriosa del bambino salentino. «Interveniamo in merito alle notizie diffuse dal vostro giornale – si legge nella nota - per completezza d'informazione e a tutela della nostra immagine». Così inizia la lettera del responsabile del gruppo di Geova di Racale. «La persona iscritta nel registro degli indagati all'epoca della sparizione del piccolo Mauro Romano nel 1977 non era un testimone di Geova. In seguito lo è stato per un certo tempo. Per sua libera scelta ora non lo è più da alcuni anni. Desideriamo inoltre ribadire quanto già indicato in un nostro comunicato del 4 giugno 2010 diffuso a mezzo stampa e dall'ANSA: '' Non è affatto contrario alle norme cristiane seguite dai testimoni di Geova denunciare alle Autorità una condotta criminosa che riguarda un testimone di Geova. I confratelli dei coniugi Romano interpellati dalle autorità all'epoca della scomparsa del piccolo Mauro del 1977 e successivamente nel 1997 – si precisa ancora nella nota - non si sono rifiutati di collaborare con gli inquirenti rendendo noti i fatti da loro conosciuti. Il nostro augurio – conclude lo scritto - è che presto gli inquirenti possano fare piena luce su questa sparizione e che la famiglia Romano possa trovare un pò di serenità».
Riccardo Brunetti
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4 commenti
Rino Mangiadei
gio 9 dicembre 2010 12:40 rispondi a Rino MangiadeiDa spettatore venuto a conoscenza del caso mezzo massmedia mi chiedo: se c' effettivamente - o almeno se la parte lesa di questa drammatica vicenda ha effettivamente le prove - una responsabilit di copertura o di favoreggiamento di reato legata alle regole e pratiche del culto in questione, perch non tirare in ballo direttamente - mezzo TV e quotidiani di diffusione nazionale - per nome e cognome i massimi dirigenti confessionali? ho saputo che il "Bagnasco" geovista si chiama Roberto Franceschetti, e ha per vice tal D'Angeli o Angeli (chiedo venia ma non ricordo tutti i nomi che mi sono stati riferiti), visto che la CCTdG sul piano giuridico l'equivalente della CEI, e che pu gi contare su un testo di intesa con lo Stato italiano in attesa di ratifica legale, perch non coinvolgere questi signori davanti all'opinione pubblica? sui casi di pedofilia in ambienti cattolici (e in altre vicende con rilevanza penale) intervengono pubblicament
Rino Mangiadei
gio 9 dicembre 2010 12:40 rispondi a Rino Mangiadeie i Bagnasco, i Ruini, i Martini, persino il papa...perch non stanare anche i vertici geovisti? in fondo sarebbe una dimostrazione di seriet anche da parte loro. Altrimenti con questi comunicati anonimi che si preoccupano di difendere un "brand commerciale" davanti alla temuta opinione pubblica ci fanno la figura di una setta catacombale di quattro gatti che vivono al margine del tessuto sociale piuttosto che di una confessione degna di una credibilit collettiva.
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mar 7 dicembre 2010 10:02 rispondi a [email protected]Ribadite? Non affatto contrario alle norme cristiane seguite dai testimoni di Geova denunciare alle Autorit una condotta criminosa che riguarda un testimone di Geova. Dunque in questo caso la famiglia Romano (tutta) sta solo divulgando menzogne contro i testimoni di Geova? E questo che ribadite? Ma come osate dire queste idiozie? L'immagine di chi volete conservare? Lo sapete che una calunnia accusare una persona in questo modo quando quest'ultima pu provarne il contrario? Quale dio state servendo? A disprezzo della verit, e solo la vostra immagine che conta? Ma come poteva Dio scegliere questo popolo? Il vostro comportamento un insulto al nostro creatore. Aspettino risposta ad una lettera inoltrata a voi poche settimane fa. Spiegate alla gente perch non rispondete, capiranno... Con affetto fraterno. Antonio Romano.
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mar 7 dicembre 2010 06:24 rispondi a [email protected]C' una grande differenza nel dire e mettere in pratica, la realt differente da quello che realmente fanno. Tutto sar messo in opera per conservare la loro immagine. Questa ne la prova. Ho sollecitato la risposta a questa questione indirizzando una lettera il 14 giugno 2010 alla WTS Roma con copia agli anziani della congregazione locale. Ma essi preferiscono diffondere a mezzo stampa e dallANSA. Lavandosi le mani dicendo che all'epoca l'indagato di oggi non apparteneva ai testimoni di Geova. Loro hanno ostacolato le indagine impedendo ai miei genitori di esporre denuncia. Io non accetto la loro solidariet. Non fatevi ingannare. A tempo opportuno...ancora un pochettino... Antonio Romano