È prevista per oggi l’udienza pubblica davanti al Tribunale amministrativo di Lecce per decidere sul ricorso presentato dalla Quiet Please del musicista manduriano Ferdinando Arnò che contesta la sua esclusione dalla gara per la gestione e organizzazione della passata edizione della Fiera Pessima manduriana aggiudicata alla Man Solution di Pulsano.
La società di Arnò, il cui legale rappresentante è la signora Alessandra Teatini di Milano, dopo aver rinunciato alla eventuale sospensiva per non compromettere l’evento tenutosi poi regolarmente, aveva in seguito lamentato una serie di presunte e gravi inadempienze e irregolarità da parte della responsabile dell’Area attività economiche e servizi legali dell’ente messapico, non solo per la presunta illegittima esclusione della Quiet Please, ma anche per avere ammesso impropriamente le due imprese concorrenti carenti queste ultime, sostiene la Quiet, di alcuni requisiti fondamentali per l’ammissibilità delle offerte.
All’aggiudicataria Man Solution, ad esempio, la difesa di Quiet Please affidata agli avvocati Adriano Tolomeo, Franco De Laurentis e Andrea Patanè, attribuisce il mancato contratto di avvalimento, espressamente richiesto nel bando pena l’esclusione, che sarebbe stato presentato oltre il termine previsto. A riprova di questo i legali del ricorrente riportano la parte del bando di gara secondo cui «la mancata produzione del contratto di avvalimento, della garanzia provvisoria, del mandato collettivo speciale o dell’impegno a conferire mandato collettivo può essere oggetto di soccorso istruttorio “solo se i citati documenti sono preesistenti e comprovabili con data certa anteriore al termine di presentazione dell’offerta”».
Le firme digitali del documento in questione, dimostrerebbero invece «in modo inequivocabile - si legge nel ricorso -, la sottoscrizione del contratto in una data successiva alla scadenza del bando».
Ancora più stupefacente, se accertato, sarebbe il sospetto illecito operato dalla stessa commissione interna nell’ammettere l’altra impresa in gara, la Pirene Spa, poi esclusa per offerta meno vantaggiosa. La domanda della società milanese, sostiene sempre la difesa della Quiet Please, era stata congelata per l’assenza del “codice di comportamento” richiesto anche questo nel bando. Invitata a presentarlo attraverso il cosiddetto soccorso istruttorio (meccanismo che consente alle imprese di presentare documenti mancanti o imperfetti), la Pirene non avrebbe presentato, come richiesto, il codice di comportamento dei propri dipendenti, ma quello del comune di Manduria. Una circostanza «del tutto irragionevole – scrivono gli avvocati nel ricorso -, che un requisito di partecipazione alla gara debba essere la trasmissione al Comune di Manduria del codice di comportamento dei dipendenti del Comune stesso».
Per queste ragioni, puntualizzano i difensori di Arnò, «le dichiarazioni rese in sede di domanda dalle due imprese ammesse sono inveritiere, in quanto la Man Solution non aveva i requisiti richiesti per l'ammissione alla gara e la Pirene non si è impegnata al rispetto del codice di comportamento del Comune di Manduria».
Un altro motivo dell’impugnativa riguarda poi il ritardo con cui tutti gli atti di gara sono stati resi pubblici nonostante la puntuale richiesta di accesso agli atti presentata dalla Quiet Please di Ferdinando Arnò e ignorata dalla responsabile dell’ufficio.
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