Domenica, 5 Maggio 2024

Salento Puglia e mondo

Indagata una donna di Treviso

Nove mesi con il cadavere del figlio in casa per continuare a ritirare la pensione di invalidità

Carabinieri Carabinieri | © La Voce di Manduria

Una donna di 72 anni, Giovanna Di Taranto, è stata rinviata a giudizio con l’accusa di aver occultato per nove mesi in casa il cadavere del figlio morto per cause naturali al fine di continuare a ritirare la pensione.

Gli episodi contestati alla donna sono avvenuti a Treviso nel 2019. Secondo l’accusa la 72enne avrebbe tenuto nascosta a tutti la morte del figlio continuando la routine di ogni giorno come ad esempio andando a prendergli la brioche al bar tutti i giorni.

Deve rispondere di occultamento di cadavere e truffa ai danni dello Stato in quanto per tutto il tempo ha continuato a incassare la pensione di invalidità del figlio recandosi alle poste con una regolare delega.

Secondo quanto ricostruito dall’inchiesta, il cinquantenne Vittorio Chies è morto per arresto cardiaco nell’estate del 2018 ma il rinvenimento del cadavere è avvenuto solo nel maggio del 2019 quando la polizia bussò alla porta di casa, allertata dall’altra figlia che viveva lontano e non riusciva più a mettersi in contatto con lei. Da tempo pare che i condomini del palazzo si fossero lamentati per la puzza che usciva dall’appartamento ma nessuno sospettava quanto fosse avvenuto. Oltre al cadavere mummificato dell’uomo adagiato sul letto, nell’appartamento vi erano rifiuti ovunque accumulati da mesi, se non da anni.

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4 commenti

  • Giuseppe Puglia
    ven 26 novembre 2021 04:41 rispondi a Giuseppe Puglia

    Ma la cosa strana e curiosa e' viveva nella sporcizia ma della pensiine del figlio cosa ne facesse ,cosa che sicuramente prendeva anche se minima.

  • Giancarlo
    gio 25 novembre 2021 04:00 rispondi a Giancarlo

    È vero che la legge deve fare il suo corso, ma spero che la notizia data dalle autorità sia incompleta. Insomma, questi sono drammi della solitudine, con conseguenze psichiatriche evidenti. Siamo sicuri che questa donna, che già per la disposofobia e mancanza d'igiene va aiutata, non ritirasse la pensione alla posta come la brioche al bar, nell'ambito di una ruotine da negazione? Pena sì, ma con l'interessamento degli ospedali psichiatrici e dell'assistenza sociale. Un minimo di pietà...

    • Cosimo
      gio 25 novembre 2021 08:07 rispondi a Cosimo

      D'accordissimo, si capisce che è una brava persona

    • Cosimo massafra (Ferrara)
      gio 25 novembre 2021 05:49 rispondi a Cosimo massafra (Ferrara)

      Concordo, provo pena per questa madre, di certo la vita è in debito con lei, quanto accaduto e di certo figlio di solitudine, miseria, disperazione. Credo che necessiti più di aiuto che di una fredda condanna. On vinto però che chi di dovere si limiterà a chiedere la restituzione aumentando la disperazione.

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