
Il consiglio comunale del 21 luglio si era acceso sul tema dell’ampliamento del lido Momà, stabilimento balneare autorizzato dall’amministrazione comunale a occupare altri 18 metri di spiaggia libera. A difendere la decisione in quell’occasione non era stato soltanto l’organo tecnico, ma lo stesso sindaco Gregorio Pecoraro che aveva parlato con veemenza contro le critiche mosse dall’opposizione di Demos.
«Voi fate populismo! Non siete in grado di dire alla gente che un lido è importante! C’è tanto spazio per le spiagge libere!», aveva attaccato Pecoraro rivolgendosi ai consiglieri Gregorio Perrucci e Pasquale Pesare, autori di un’interpellanza che raccoglieva le lamentele di alcuni cittadini. «Se uno non trova lo stesso posto dell’anno scorso, basta spostarsi di 18 metri e la spiaggia c’è ancora. La politica è un’altra cosa, è un altro livello», insisteva il sindaco.
Opinioni legittime che però assumono un peso diverso se lette alla luce di un aspetto cruciale venuto a galla in queste ore: il primo cittadino, infatti, oltre a guidare l’amministrazione comunale, sarebbe anche il commercialista della società proprietaria del lido Momà. Lo è stato almeno sino alla chiusura del bilancio del 2023, ultimo depositato alla Camera di commercio dalla società salentina.
Una condizione perfettamente lecita sul piano formale (la legge non vieta agli amministratori locali di mantenere rapporti professionali con imprese del territorio), ma che solleva più di un interrogativo sull’opportunità politica e sull’etica professionale.
Il sindaco, infatti, si è trovato a discutere e difendere in aula una pratica che riguardava direttamente un suo cliente. Una circostanza che avrebbe consigliato maggiore cautela, se non addirittura l’astensione dal dibattito. Invece, Pecoraro ha scelto di esporsi in prima persona, respingendo con fermezza le critiche dell’opposizione e ribadendo il diritto dell’imprenditore a espandere lo stabilimento.
Il caso riaccende così il tema del conflitto di interessi negli enti locali dove anche rapporti professionali leciti possono tradursi in situazioni percepite come inopportune dai cittadini. E nel dibattito politico manduriano, l’immagine di un sindaco che difende in aula l’operazione di un suo cliente dovrebbe inevitabilmente accendere le polemiche.
Nazareno Dinoi
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3 commenti
cittadino
oggi, gio 4 settembre 09:37 rispondi a cittadinoCosì parlò gaetano, il RE di Manduria
😤
oggi, gio 4 settembre 09:28 rispondi a 😤Guardate, forse non lo avete capito, ma siamo così stanchi sì sto tizio e dei suoi compagni che non vediamo l'ora di disfarcene. Ormai ne stanno facendo di tutti i colori ed in maniera vergognosa. Spero che vadano via prima che perdiamo del tutto la pazienza.......
Lorenzo Libertà per la Marina
oggi, gio 4 settembre 07:52 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaIl Sindaco di Manduria si sente al di sopra di tutto 😜 Infatti Gesù dall' alto dei cieli è andato dal Signore a chiedere se sulla terra qualcuno ha ricevuto la " delega" dell' onnipotenza 🤣🤣 Senza Santi in Paradiso il suo nome sarebbe stato " nessuno". Metafore opinabili