
Le prime immagini di come sarà il nuovo Viale Mancini di Manduria non stanno ottenendo il favore dei manduriani che lo ritengono troppo spartano (paragonandolo al parcheggio di un centro commerciale) e inadatto al contesto urbano in cui si inserisci (antico Convento dei Passionisti, vecchio edificio scolastico e abitazioni civili di oltre un secolo). Ad intervenire duramente sulla questione è anche l’architetto manduriano Nino Filotico, che non risparmia aspre critiche al progetto sotto il profilo estetico, funzionale e gestionale.
“Questo progetto è terrificante, frutto della peggiore ignoranza, supponenza e arroganza. È uno stupro urbanistico di un luogo a cui tante persone erano legate” – afferma Filotico, che sottolinea come si tratti di un’opera priva di qualità architettonica e profondamente disconnessa dal contesto urbano e storico della città.
L’architetto critica anche i materiali utilizzati, giudicati inadeguati e poco rispettosi del valore identitario del viale: “Non è questione di gusto personale: questa roba non si fa nemmeno in Burundi. Perché lì, almeno, non si ritrovano improvvisamente con 5 milioni di euro da spendere inventandosi qualcosa in fretta”.
Non manca un affondo sul capitolo relativo ai sondaggi archeologici effettuati nella ex piazza coperta, che Filotico definisce “una pagliacciata ampiamente prevista”, lasciando intendere che l’intervento sarebbe servito a giustificare spese aggiuntive: “Ora i soldi arriveranno con gli extra, come già avvenuto in Piazza Ciracì e Piazza Commestibili”.
Infine, un attacco diretto alla gestione degli appalti, che secondo Filotico continuerebbe a vedere coinvolti “gli stessi soggetti” già al centro di contestazioni in precedenti interventi pubblici.
Le dichiarazioni dell’architetto si inseriscono in un clima di crescente malcontento cittadino, aggravato da problematiche emerse anche in merito alla mancanza di scivoli per disabili e da una percezione diffusa di opere calate dall’alto, senza il necessario confronto con la cittadinanza e con i professionisti del settore. Di seguito il testo dell’esperto.
Questo progetto è veramente terrificante, frutto della peggiore ignoranza, supponenza, arroganza. Chi si è reso colpevole di questo stupro di un luogo a cui tante persone erano legate, non dovrebbe avere il coraggio di andare in giro per la città. Qui non si tratta di dire che è bello ciò che piace, semplicemente una roba del genere non la fanno nemmeno nel Burundi. Perché nel Burundi, non si ritrovano improvvisamente con 5 milioni di euro da spendere “ inventiamoci qualcosa, presto!” Per non parlare della pagliacciata degli scavi e sondaggi archeologici nella povera ex piazza coperta, che avevo ampiamente previsto, adesso i soldi li faranno con gli extra esattamente come fecero in piazza Cirací e Piazza commestibili. Appalti gestiti dalle stesse persone. Nino Filotico, architetto
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2 commenti
Domenico DV
oggi, mer 21 maggio 10:24 rispondi a Domenico DVLa tentazione di richiamare il motto 《chi è causa del suo mal pianga sé stesso》è forte. Quelli che oggi sono giustamente critici sull'operato e le scelte dell'amministrazione, sull'intervento e le capacità dei tecnici, sul gusto dei politici di turno, che si mostrano scandalizzati o disgustati dagli scempi e dal disprezzo per l'Antico, quanto si sono impegnati per evitare la situazione attuale. Il Paese appare abbandonato, dai raffinati e da alcune élite esclusive troppo distanti dal resto della popolazione, all'egoismo e al populismo che ottengono facilmente facili e numerosi consensi. Altro che accese filippiche: come si diceva in certi ambienti consapevoli, bisogna farsi il mazzo per porre fine a questo scialare di territorio, storia e privilegi immeritati.
Marco
oggi, mer 21 maggio 08:28 rispondi a MarcoMa perché dobbiamo sempre screditare gli altri Paesi?? Guardiamoci allo specchio che abbiamo 5 mafie, mentre in Burundi non ci sono...