
Durante la riunione del 19 giugno 2025, la Commissione comunale temporanea di controllo del depuratore consortile Sava-Manduria, ha evidenziato “oggettivamente la situazione in cui attualmente si trova il suddetto Depuratore” e ha condiviso una serie di proposte per fronteggiare le criticità ambientali rilevate.
Tra le principali preoccupazioni segnalate nel verbale della riunione figurano due emergenze: le acque stagnanti nelle trincee drenanti e le esalazioni provenienti dalle vasche di depurazione.
Trincee drenanti: rischio sanitario
Il verbale riporta testualmente che “attualmente le acque provenienti dal Depuratore e depurate in tabella 4 sono riversate nel sottosuolo mediante le trincee drenanti”. Una situazione definita “pur temporanea”, ma che secondo la Commissione “rischia di creare considerevoli accumuli di acqua stagnante che con il periodo estivo diventerebbero un grave problema igienico-sanitario”.
Per affrontare il problema, viene richiesta l’installazione “dei necessari sistemi di prelevamento (bocchettoni), di cui ora risultano sprovviste”, e si sottolinea la “necessità di attivare nel più breve tempo possibile un Piano di Gestione delle acque che coinvolga la Regione e che risulti razionale, efficiente ed efficace”.
Secondo la Commissione, l’acqua depurata potrebbe essere riutilizzata “nella gestione regionale, provinciale e comunale delle emergenze (VVFF, Servizio Civile etc), pulizia strade e irrigazione verde pubblico”.
Esalazioni odorigene: "un problema crescente"
Un secondo punto critico riguarda l’aria. Si legge nel verbale: “la percezione di esalazioni odorigene fastidiose è un problema che già è stato messo in evidenza dall’intera comunità e ora, con l’innalzamento delle temperature risulta essere in continua evoluzione”.
Nonostante l’impianto sia “concepito di ultima generazione”, risulta “sprovvisto di barriere e/o coperture delle vasche in grado di schermare tale deficienza e/o ridurre l’impatto che i cattivi odori hanno sull’area costiera”.
La Commissione suggerisce due soluzioni alternative in attesa di un intervento strutturale:
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“Barriere Osmogeniche basate sull’istallazione di reti ad ugelli che immettono soluzioni neutralizzanti nelle aree di interesse”;
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“Barriere Naturali basate sulla piantumazione di alberi di adeguate dimensioni in grado di creare un muro naturale di difesa contro i cattivi odori lungo il perimetro del depuratore e soprattutto in prossimità delle vasche”.
Le richieste ufficiali
La Commissione, al termine del verbale, chiede che gli organi responsabili:
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“Si attivino urgentemente al completamento dell’intervento con l’istallazione di barriere naturali idonee”;
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“Provvedano all’istallazione di Barriere Osmotiche”;
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“Valutino l’opportunità di realizzare le Coperture delle vasche per la risoluzione definitiva del problema”.
Il verbale firmato dalla presidente Silvia Mandurino e dai consiglieri Antonella Parisi, Gregorio Gentile, Gregorio Perrucci e Sebastiano Polimeno, è stato trasmesso ai principali enti regionali e all’AQP per sollecitare azioni concrete e immediate.
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1 commento
Alessandra Moscogiuri
ven 25 luglio 11:15 rispondi a Alessandra MoscogiuriChe schifo, tante parole altolocate e tecniche per dire che saremo invasi dall'inquinamento. Tra la discarica e il depuratore non avremo scampo.