Domenica, 1 Giugno 2025

Giudiziaria

Non c’erano le prove che abitasse lì

Contatore manomesso, manduriana assolta

Tribunale Tribunale

Per gli addetti ai lavori è una sentenza che potrebbe fare giurisprudenza in uno dei reati i più diffusi negli ambienti svantaggiati della società, quello del furto di energia elettrica. Di questo era accusata una manduriana di 72 anni, finita sotto processo per furto ai danni di Enel Distribuzione, che è stata assolta perché la casa non era sua e non vi è prova che vi abitasse nel periodo della presunta sottrazione illecita di corrente. Il Tribunale di Taranto ha così accolto la tesi della difesa rappresentata dall’avvocato Daniele Capogrosso, assolvendola per non aver commesso il fatto.

La donna era stata raggiunta da un decreto penale di condanna per furto aggravato di energia elettrica in seguito alla manomissione di un contatore rilevata da un tecnico incaricato da Enel. A febbraio del 2019, il dipendente della società elettrica, a seguito di una segnalazione, fu inviato per un controllo a casa dell’imputata accompagnato da un carabiniere della stazione di Manduria. In quella occasione l’addetto di Enel scoprì il prelievo irregolare di energia elettrica. Alla presenza della 72enne, il tecnico documentò un «allaccio diretto mediante by pass a monte del contatore che danneggiando in maniera irreparabile il cavo di alimentazione permette l’utilizzo di energia senza essere misurata». Alla presenza del carabiniere l’inviato della società accertò che l’energia erogata non veniva registrata né contabilizzata dal misuratore. Nel rapporto relativo a quel sopralluogo (per la magistratura diventata poi notizia di reato), emergeva che il prelievo irregolare era avvenuto nel periodo compreso tra il 23 dicembre 2016 e il 2 febbraio 2019 con la precisazione che la data di inizio dell’illecito era stata determinata sulla base della data di cessazione del cliente precedente.    

L’unica prova a carico dell’imputata era il verbale dell’incaricato Enel che la indicava presente sul posto ma senza aver verificato il titolo giuridico o reale della sua permanenza nell’abitazione. Di fronte a questa ricostruzione sommaria, la difesa, rappresentata dall’avvocato Capogrosso, ha prodotto una documentazione dettagliata che ha smontato l’impianto accusatorio. Nello specifico sono stati depositati una utenza idrica intestata ad altro soggetto; una visura catastale che certifica la proprietà dell’immobile in capo a terzi; un certificato di residenza storica dal quale risulta che all’epoca dei fatti l’imputata risiedeva in tutt’altro immobile della stessa città di Manduria.  «Ritenuta al sussistenza del reato sotto li profilo materiale – scrive nella sentenza la giudice Laura Orlando - si rileva come le emergenze processuali non abbiano consentito di accertare, con un grado di elevata certezza, la riconducibilità all'odierna imputata della condotta sopra descritta». Stando così le cose, prosegue la giudice «l'imputata deve essere mandata assolta per non aver commesso il fatto».  Scontata la soddisfazione dell’avvocato che ha sostenuto la difesa (l’accusa chiedeva sei mesi di carcere e mille euro di multa). «Non si può condannare una persona solo perché si trovava in un luogo, senza accertarne ruolo o responsabilità reale», il commento dell’avvocato Capogrosso a margine di un processo che sembrava segnato fin dall’inizio.

Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.


© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.


Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.
stai rispondendo a

COMMENTA
Tutte le news
La Redazione - oggi, dom 1 giugno

Nel pomeriggio di ieri la sala operativa unificata permanente della Protezione Civile della Regione Puglia in Bari, ...

Tutte le news
La Redazione - oggi, dom 1 giugno

Con una sentenza depositata il 31 maggio 2025, il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, Sezione Prima di Lecce, ...

Tutte le news
La Redazione - oggi, dom 1 giugno

Ha lasciato il carcere nei giorni scorsi il 37enne manduriano arrestato lo scorso 23 gennaio con l'accusa di aver aggredito ...

Tutte le news
La Redazione - oggi, dom 1 giugno

Un incontro inatteso e carico di emozione quello vissuto da Sabrina, ristoratrice originaria di Manduria che da anni vive e lavora a Memmingen, nel sud della ...

Tutte le news
La Redazione - oggi, dom 1 giugno

Un nuovo riconoscimento arriva da Catania per gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Del ...

Approcci sessuali sul posto di lavoro, condannato medico a Sava
La Redazione - mer 26 febbraio

Due anni e un mese di reclusione, e tre mesi di interdizione dai pubblici uffici, oltre al risarcimento del danno da definire in separata sede. Si è chiuso così il processo di primo grado che ha visto alla sbarra un medico ...

Chiusa anche la 36sima denuncia nei confronti del giornalista
La Redazione - mer 26 febbraio

Si è concluso con il non luogo a procedere per prescrizione il processo che vedeva imputato il direttore de La Voce di Manduria, Nazareno Dinoi, finito sotto processo per il reato di diffamazione a mezzo stampa. Il giornalista era stato ...

Campeggio assolto in appello: "droga ad uso personale"
La Redazione - gio 27 febbraio

Si conclude con l'assoluzione in appello il procedimento a carico del manduriano Campeggio Antonio, condannato in primo grado per una presunta detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, reato contestato al momento dell'arresto ...