
Due anni e due mesi di pena da scontare in lavori di pubblica utilità. E’ la condanna che il giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Taranto, Giovanni Caroli, ha inflitto a un manduriano di 44 anni, A.P. le sue iniziali, applicando la riduzione di un terzo di pena prevista dal rito abbreviato scelto dall’imputato. Difeso dall’avvocato Antonio Liagi doveva rispondere di maltrattamenti e minacce alla sua ex convivente che lo ha denunciato e che si è costituita parte civile con l’avvocatessa Cinzia Filotico.
L’uomo ha rilasciato dichiarazioni spontanee negando di aver mai usato violenza fisica, come invece sostiene la donna, ed ha ammesso solo l’invio di numerosissimi Sms ed altre interferenze nella vita della ex che lo aveva lasciato per la sua eccessiva gelosia. I fatti contestati all'uomo sarebbero avvenuti per tutto il 2024 sino alle prime settimane di gennaio scorso quando la donna ha deciso di allontanarsi e denunciare ai carabinieri le presunte violenze subite. Il loro rapporto, ha raccontato nella denuncia presentata ai carabinieri, si sarebbe incrinato per via di una ingiustificata quanto ossessiva gelosia del compagno che rendeva impossibile la convivenza.
Sospettoso di tutto, il 44enne, secondo la denunciante, avrebbe iniziato a limitare le normali relazioni della coppia con amici e parenti arrivando a minacciare e infine ad usare violenza fisica. In uno di questi eccessi l'imputato le avrebbe scagliato contro una lastra di plexiglass procurando una ferita sulla fronte della donna che decideva di lasciarlo. Sarebbe così iniziata una persecuzione dell’uomo che non risparmiava il posto di lavoro di lei inviandole messaggi nella posta elettronica alla quale avevano accesso tutti i colleghi, contenenti accuse di continui tradimenti. In un caso l'imputato si sarebbe introdotto in casa della ex costringendole a rifugiarsi da una sorella.
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