
Un viaggio di 50 chilometri complessivi, motivato dal desiderio di salvare una cinquantina di pesci rossi rimasti intrappolati in una vasca d’irrigazione ormai in secca. È quanto hanno compiuto due uomini partiti da un comune della provincia di Brindisi in direzione del fiume Borraco, sulla costa ionica nei pressi della marina di Manduria. Con un grande contenitore pieno d’acqua, i due hanno trasportato gli animali fino alla sorgente del fiume, dove li hanno liberati tra gli sguardi incuriositi e gli applausi dei bagnanti.
Secondo il racconto dei protagonisti, i pesci sarebbero discendenti di una coppia finita per caso nella vasca agricola, forse abbandonata da chi non poteva più prendersene cura. Preoccupati per la sopravvivenza degli animali, messi a rischio dalla scarsità d’acqua e dalla mancanza di ossigeno, i due hanno deciso di trasferirli in un ambiente che, a loro giudizio, sarebbe stato più adatto.
La scena del rilascio è avvenuta nella parte più interna del fiume Borraco, lontano dalla foce salmastra. I pesciolini sono stati liberati delicatamente nelle acque fredde e cristalline, sotto gli occhi divertiti dei bambini e il plauso di alcuni presenti. Tuttavia, quello che a prima vista può sembrare un gesto di altruismo ha acceso l’attenzione degli esperti ambientali.
Il dottor Patrizio Fontana, veterinario del Centro per il recupero animali selvatici di Manduria, ha espresso forti riserve sull’accaduto: «I pesci rossi, pur sembrando innocui, sono una specie esotica non appartenente a questo habitat. La loro introduzione in corsi d’acqua naturali può alterare l’equilibrio ecologico e minacciare le specie autoctone». Fontana ha ricordato altri esempi simili, come il rilascio di tartarughe americane nei laghetti, sottolineando che anche le buone intenzioni possono causare danni gravi se non supportate da una conoscenza adeguata dell’ecosistema.
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5 commenti
Dino Conta
oggi, mar 22 luglio 13:06 rispondi a Dino ContaIl veterinario e gli ambientalisti dovrebbero starsi zitti... i pesci rossi sono innocui e non rovinano nulla. Il dottore in questo caso parla perché ci sono stati i testimoni altrimenti se li avrebbero liberati in inverno con il cavolo che lo scoprivate...
Gaetano
oggi, mar 22 luglio 10:51 rispondi a GaetanoDomani compro 2 pesciolini rossi cosi' posso godermi il chidro senza essere multato.
Lorenzo Libertà per la Marina
oggi, mar 22 luglio 07:51 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaL' ignoranza non ha limiti. Lasciatelo in pace il Fiume Chidro che, grazie alla disinformazione non tutti sanno che è una Riserva Naturale. Tanti compreso alcuni politici pensano che sia una vasca da bagno. Grazie
orate frate
oggi, mar 22 luglio 09:55 rispondi a orate frateQui il chidro non c'entra niente , ma va bene uguale
Domenico
oggi, mar 22 luglio 09:54 rispondi a DomenicoHa perfettamente ragione il dottor Fontana. Questi animalisti dell'ultima ora andrebbero "delicatamente" denunciati per ignoranza e incoscienza.