
La notizia delle dimissioni del sindaco di Taranto, Piero Bitetti, è un segnale forte della tensione politica e sociale che si sta vivendo in città. Eletto solo pochi mesi fa, Bitetti ha motivato la sua scelta con una "mancanza di agibilità politica", espressione che richiama un contesto in cui diventa difficile, se non impossibile, governare con serenità e coerenza rispetto al mandato ricevuto.
Il fatto che la decisione sia arrivata dopo un incontro acceso con alcuni comitati civici — e in un clima definito "rovente" — indica chiaramente una frattura tra amministrazione e parte della cittadinanza attiva. Le contestazioni che hanno colpito il sindaco, fino a spingerlo a rimettere il mandato, si inseriscono in un momento particolarmente delicato per Taranto: la prossima riunione a Roma, il 31 luglio, sull'accordo di programma per l'ex Ilva sarà infatti cruciale per il futuro economico, ambientale e occupazionale della città.
La scelta di Bitetti potrebbe avere ricadute importanti non solo sul piano locale, ma anche su quello nazionale, considerando la complessità del dossier Ilva e le implicazioni politiche che esso comporta.
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