Chiudi il locale, apri il locale, lo strano gioco della doppia ordinanza

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Il cartello di sequestro

Metti i sigilli, togli i sigilli. Apri le cucine e chiudi le cucine per l’arrivo della polizia locale che manda tutti a casa e notifica l’ordine di chiusura della struttura. E’ uno strano andirivieni che si è verificato tra domenica e lunedì a San Pietro in Bevagna. Destinazione della sospensione dell’attività, poi riattivata, è uno stabilimento balneare della marina di Manduria. La breve storia è stata pubblicata sull’albo pretorio del Comune di Manduria. Ieri, poco dopo l’apertura degli uffici comunali, è stata pubblicata l’ordinanza 129 nella quale si ordinava alla società «di provvedere alla cessazione immediata dell’attività commerciale di somministrazione». Obbligo imposto con tanto di cartello di sequestro amministrativo incollato all’ingresso del locale.

Sempre ieri mattina, intorno alle 12,30, sulla stessa bacheca internet del Comune appare una seconda ordinanza, la numero 136, che sostanzialmente annulla la precedente e toglie i sigilli imposti alla struttura. In questo secondo provvedimento si comprende che le inosservanze lamentate dal Comune e per le quali era stato disposta la sospensione dell’attività (Segnalazione Certificata di Agibilità e a Segnalazione Certificata Inizio Attività), erano state già prodotte dal gestore in data 21 maggio, vale a dire quattro giorni prima che la polizia si presentasse nel locale facendolo chiudere.

Considerato questo, il responsabile degli affari legali del comune che firma l’ordinanza, decide di «revocare l’ordinanza (chi chiusura, ndc) perché emessa successivamente alla data di presentazione della Segnalazione Certificata di Agibilità e a Segnalazione Certificata Inizio Attività. Con tanto di sottintese scuse all’imprenditore che per un giorno, domenica, ha dovuto abbassare la saracinesca e mandate tutti a casa.

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