Il presunto “falso cieco” aveva chiesto 25mila euro al giornalista che aveva dato notizia ma il Tribunale respinge la richiesta: “è stato giusto diritto di cronaca”
La giudice della seconda sezione civile del Tribunale di Taranto, Claudia Giannotte, ha respinto la richiesta risarcitoria pari a 25mila euro che un manduriano pretendeva dal direttore della testata La Voce di Manduria, Nazareno Dinoi. Il denunciante è un pensionato che nel 2019 era stato indagato dalla Guardia di Finanza della compagnia di Manduria e denunciato alla Procura della Repubblica di Taranto con l’accusa di aver truffato l’Inps fingendo di essere non vedente. La notizia del presunto «finto cieco» aveva avuto ampia diffusione su tutti gli organi di stampa e di informazione on line sia nazionali che regionali e locali, tra cui La Voce di Manduria con articoli a firma del giornalista Dinoi. Dopo l’archiviazione del caso avvenuta a maggio del 2020, il pensionato aveva presentato denuncia civile e querela penale (quest’ultima ancora in fase di indagini preliminari), ritendo Nazareno Dinoi responsabile di diffamazione a mezzo stampa chiedendo per questo di «condannare lo stesso al risarcimento di tutti i danni subiti e subendi da liquidarsi nella misura di 25.000 euro oltre interessi e spese e compensi di giudizio. Il pensionato chiedeva inoltre «la pubblicazione della sentenza di condanna (qualora ci fosse stata, ndr), sui principali quotidiani a diffusione nazionale, nonché sul giornale “La Voce di Manduria” e sul sito “lavocedimanduria.it”, con adeguato rilievo alla pubblicazione stessa».
Diversa l’opinione della giudice che ha accolto la tesi difensiva presentata dagli avvocati del giornalista, i legali Cosimo Calvi e Dario Iaia. Nella sentenza si legge infatti che «Nazareno Dinoi ha agito nel rispetto dei principi dettati per il diritto di cronaca riportando nei suoi articoli fatti di rilevanza pubblica e sociale» e che le sue «notizie apparivano all’epoca veritiere stante le fonti ufficiali delle notizie apprese dalla testata giornalistica».
Da tener presente che in nessuno degli articoli incriminati era mai apparsa l’identità del presunto finto cieco. «Non si rinvengono – riconosce infatti la giudice - elementi precisi che possano fare risalire il riferimento specifico dei fatti narrati all’attore non essendo riportato il nome o il cognome dello stesso, ma solo le iniziali. Anche le foto che sono state pubblicate sul giornale – aggiunge il magistrato -, ritraggono un soggetto anziano voltato di spalle che non risulta individuabile, né identificabile difettando, quindi, elementi di identificabilità che avrebbero potuto comportare una lesione alla immagine e alla reputazione». Il denunciante è stato assistito dagli avvocati Salvatore Taurino e Dario Basile. Si attende ora l’esito della querela presentata presso la Procura della Repubblica di Taranto le cui indagini preliminari hanno già ricevuto una proroga.
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2 commenti
Cosimino Di Marzio
dom 2 ottobre 2022 05:58 rispondi a Cosimino Di MarzioQuesto è solo un granello di sabbia in un mare di falsi
mino
lun 9 maggio 2022 02:39 rispondi a minoricordo la notizia,non vi era il nome o cognome e poi quale danno gli e stato fatto al cieco? ma qualcuno lo illude di false speranze di rivincita in tribunale. spetta e spera.