
Una passione, ed una fede, incrollabili. Un amore lungo novantasette anni. L'8 settembre del 1926, un manipolo di notabili, e mecenati, residenti nella città messapica, animati dalla passione per lo sport e per il calcio in particolare, sancirono la nascita dell'Unione Sportiva Manduria. Al neonato sodalizio fu assegnato in dote il numero di matricola 100, una peculiarità che costituisce, a tutt'oggi,uno dei principali motivi d'orgoglio dell'appassionato popolo biancoverde.
Ad esser designato presidente, il primo della quasi secolare storia biancoverde, fu il giovanissimo dott. Giovanni Dimitri. Una dinastia, la sua, che ha fatto la storia del club. A farla, in particolare, fu l'iconico, per certi versi quasi leggendario Nino, alla cui memoria è intitolato lo Stadio cittadino. Una casacca gloriosa , quella biancoverde, indossata da campioni del mondo, e da atleti che hanno frequentato , per anni, la massima serie. A celebrare l'importante ricorrenza un lungo striscione affisso dagli ultras sul muro che cinge lo storico impianto di via per Sava assurto, legittimamente, al rango di monumento cittadino. Una vera e propria dichiarazione d'amore, da parte di chi c'era, c'è e sempre ci sarà, alla vigilia di una stagione agonistica pregna di aspettative e speranze, peraltro ben riposte, considerando il valore e la notevole cifra tecnica dell'organico allestito e messo a disposizione del valente ed illuminato Andrea Salvadore . Un team che si presenta ai nastri di partenza del torneo d'Eccellenza con le stimmate dei predestinati.
L'auspicio è che questo genetliaco sia foriero di successi e soddisfazioni. Nella circostanza, mi sia consentito formulare un personale quanto sentitissimo augurio al glorioso club manduriano.
Maurizio Pasculli
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.