
La notizia circolava da tempo, ora acquisisce il crisma dell'ufficialità. A concorrere per lo scranno di presidente del Comitato Regionale Pugliese della Federazione Italiana Gioco Calcio (Figc), sarà un manduriano. Difatti l'avvocato Giulio Destratis, rompendo gl'indugi, ha formalizzato la propria nomination.
Sarà una corsa a due fra il procuratore legale messapico e Vito Tisci, vera e propria istituzione del calcio pugliese che concorre per il quinto mandato consecutivo. In vista di questo importante appuntamento, fissato dalla Lega Nazionale Dilettanti per il prossimo nove gennaio, l'aspirante neo presidente illustra, in anteprima alla "Voce di Manduria ", il proprio manifesto programmatico.
«Ritengo che il calcio necessiti di una rifondazione, improntata alla modernità, ma senza perder di vista alcuni intramontabili valori. Tre i punti cardine del nostro piano strategico: meritocrazia, trasparenza, competenza. È tempo di crisi economica e anche sociale pertanto - garantisce Destratis - partirò con l’immediata riduzione dei costi d'iscrizione a tutti i campionati regionali secondo i parametri minimi stabiliti dalle norme federali. In un'ottica di risparmio per le società e di rilancio del movimento dilettantistico pugliese procederò all’efficientamento ed abbattimento delle spese organizzative, non rinunciando, al contempo, ad un elevato standard qualitativo dei servizi offerti. A tal fine sarà importante un'interazione con le istituzioni, quali Asl e Regione Puglia.
Meno costi, ma ricerca di opportunità per garantire più risorse economiche al calcio pugliese. A tal proposito ho in mente la creazione di un team formato da esperti di progettazione europea per la partecipazione a bandi Fse-Fesr, per favorire l’accesso al credito sportivo e la ricerca di ulteriori strumenti di finanziamento in favore delle società dilettantistiche . I dirigenti avranno l’opportunità di frequentare corsi di formazione, all'uopo istituiti, che verranno svolti sull’intero territorio regionale».
Capitolo importante quello inerente la rimodulazione della macchina organizzativa.
«Immagino la creazione di un efficiente ufficio marketing e comunicazione, affinché - spiega il candidato alla presidenza del CRP - il nostro movimento divenga catalizzatore credibile di potenziali sponsor che riterranno, così, conveniente investire nel calcio dilettantistico.
Ogni incarico amministrativo, tecnico e della giustizia sportiva, verrà attribuito attraverso la pubblicazione di un bando con rigorosa valutazione del curriculum sportivo e professionale. Anche le nomine dei collaboratori e dei commissari di campo saranno poste al vaglio di apposite commissioni giudicatrici che verificheranno i requisiti e le reali competenze dei candidati.
Insomma una gestione trasparente. Il bilancio sarà, puntualmente, disponibile sul sito ufficiale".
Tantissimo ci sarà da fare in tema d'impiantistica sportiva».
«Occorre una rimappatura degli impianti sportivi disponibili in Puglia - argomenta l'agguerrito professionista - e, laddove occorra, si dovrà predisporre un piano di ripristino, manutenzione e messa in sicurezza in collaborazione con gli enti proprietari delle strutture. Le risorse pubbliche e private non possono essere depauperate.
Nell’immediato – dice - sarò al fianco di dirigenti sportivi per rinegoziare le concessioni in uso degli impianti sportivi. Alla luce degli effetti economici negati prodotti dall’emergenza covid Il calcio per crescere dovrà diventare veicolo di promozione dei nostri giovani talenti calcistici e del nostro meraviglioso territorio. Per tale ragione mi batterò per ottenere l’assegnazione dell’organizzazione del Torneo delle Regioni. È incredibile che questa importantissima manifestazione non sia mai stata ospitata nella nostra regione, meta turistica invidiata nel mondo».
L'idea è quella di una governance partecipata.
«Ascoltare, e recepire, le istanze delle società sarà una priorità - assicura Destratis -. Ci sarà una revisione dei format dei campionati giovanili perché la base ci ha manifestato notevoli perplessità su quello attuale, oltre che una valorizzazione della funzione sociale che il calcio può svolgere».
Maurizio Pasculli
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