
Gira sulla Rete la tristissima foto della lapide di Giuseppe Saponaro, un uomo di Carovigno, in provincia di Brindisi, i cui resti, a quanto pare mai reclamati dalla sua famiglia, sono sepolti da 78 anni nel cimitero di Villafrati, provincia di Palermo.
Sulla tomba spoglia che si trova proprio all’ingresso del camposanto del piccolo comune siciliano, compare spesso qualche fiore che posano i visitatori. È una di loro, Marina Guarino, a lanciare sui social un appello per la ricerca dei parenti ancora in vita di Saponaro pubblicando la foto della lapide disadorna e il certificato di morte da cui Saponaro risulta nato a Carovigno il 23 marzo 1917 e sepolto a Villafrati il 6 luglio del 1943. «È stato il figlio di una intera comunità non sono mai mancato fiori sulla sua tomba. Se qualcuno riconosce in lui un lontano zio o cugino o ha qualsiasi ricordo può contattarmi», scrive la signora. Secondo la donna, il carovignese che aveva 26 anni sarebbe morto travolto da un camion che trasportava grano.
Il nome dello sfortunato giovane, con tutti i dati che coincidono, è contenuto nel lungo elenco dei soldati del Reggio esercito caduti in Sicilia durante la seconda Guerra Mondiale. Da questi elenchi conservati nell’archivio di Stato della Città di Varese, risulta un «Saponaro Giuseppe nato il 23 marzo 2017 a Carovigno e morto a Villafrati (Palermo) il 5 luglio del 1943». Assolutamente coincidente, quindi. Sempre dallo stesso registro, si copre che Saponaro era soldato della XII Compagnia Comm.
Caduto in guerra quindi, forse travolto proprio da un camion militare che trasportava derrate alimentari nel corso di uno dei terribili bombardamenti delle «fortezze del cielo che precedettero lo sbarco in Sicilia degli alleati avvenuto quattro giorni prima il drammatico incidente in cui il soldato di Carovigno rimase ucciso.
Nazareno Dinoi
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