La Lis (Lega Imprese Sportive), prende posizione sulle modalità di applicazione del green pass sul mondo sportivo giudicando troppo tempestiva l’introduzione della nuova normativa nel settore sportivo ancora impreparato e impossibilitato ad adeguarsi in così poco tempo.
«Il tema del “Green Pass” – scrive l’avvocato Calò della presidenza Lis in una lettera inviata a tutte le imprese iscritte - esige titoli di studio appropriati ed approfondimenti scientifici tali che, in verità, sfuggono ai più. A latere delle disquisizioni sulla legittimità e/o fondatezza del provvedimento legislativo in sé – spiega – la misura è stata introdotta a distanza troppo ravvicinata dagli eventi sportivi o ludico ricreativi già programmati, i cui effetti è presumibile andranno ad interporsi, in modo incidente, con le programmazioni e le manifestazioni sportive già calendarizzate. Il nostro direttivo – prosegue la nota - si chiede, dunque – senza entrare, si ripete, in merito al provvedimento - se una maggiore ponderazione sui tempi della introduzione del “Green Pass” non avrebbe raccolto un maggiore consenso anche all’interno delle organizzazioni sportive che lamentano, dal nostro punto di vista, anche stavolta, una scarsa attenzione sotto il profilo della consultazione preventiva».
Alla Lega Imprese Sportive presieduta dal telecronista sportivo manduriano Antonio Erario che ne è anche fondatore, rappresenta circa duecento società del settore che operano in tutta Italia.
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1 commento
Domenico
mer 28 luglio 2021 04:59 rispondi a DomenicoSarebbe una posizione giustificata se il Green Pass l'avessero fiondato all'improvviso, senza preavviso o spiegazioni. La materia è complessa, ma ottenere il certificato vaccinale è automatico, trasformarlo in Pass, se propio uno non riesce a farlo autonomamente, ha tante strade percorribili a disposizione. Se più di trenta milioni di cittadini lo hanno ottenuto, non pare una procedura complicata. L'pplicazione per il controllo e disponibile presso il sito governativo, quindi, al di là delle schermaglie dichiarate, la questione appare proprio di pregiudizio e di merito!