
Contrordine dalla Regione Puglia sulla vaccinazione dei caregiver. Con una comunicazione trasmessa l’altro ieri a tutti i medici di medicina generale, il responsabile del piano vaccinale, evidentemente per motivi di scarsa disponibilità di dosi, ha invitato i curanti a somministrare il siero soltanto ai propri pazienti fragili e fragilissimi e non anche ai rispettivi assistenti, familiari o estranei, come erano le indicazioni precedenti.
Il cambio di rotta in corso d’opera ha spiazzato i medici che avevano già preso appuntamento con le famiglie per la vaccinazione contemporanea dei malati e di chi li assiste. Un inconveniente mal sopportato sia dai sanitari che dai parenti degli ultraottantenni allettati che speravano nell’immunizzazione almeno di chi è più a stretto contatto con le persone a rischio. Tra questi anche molti malati di Sla o in coma vegetativo per danni neurologici che attendono da cinque mesi di essere vaccinati ed evitare il rischio d’infezione che per loro significherebbe morte quasi certa. In difficoltà anche i medici che oltre a doversi giustificare per scelte prese dall’alto e per certi versi incomprensibili, sono seriamente preoccupati per la sorte dei propri assistiti.
Un problema in più che si aggiunge a quello dei tempi contingentati per la somministrazione del vaccino Pfizer il quale non offre la possibilità di somministrare più di dodici dosi al giorno. Inutile, quindi, chiederne di più. Da tener presente che una volta scongelata e diluita, la fiala da cui si estraggono sei dosi deve essere consumata entro sei ore. Se tutto va bene, la mezza giornata a disposizione, perché l’altra deve essere impiegata per l’attività ambulatoriale, è appena sufficiente per sei inoculazioni. In più, ogni sera, i curanti devono aggiornare il data base con i dati dei pazienti a cui è stata somministrata la dose con numero di lotto, tipo di vaccino. Anche ad avere più scorte di vaccino, fanno notare i medici, più di tanto non potranno fare.
Nazareno Dinoi
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3 commenti
Rita Scaramuzza
dom 25 aprile 2021 09:38 rispondi a Rita ScaramuzzaAssurdo!!!! Dopo che si sono vaccinati cani e porci ..... negano il vaccino al convivente che potrebbe contagiare il fragile o fragilissimo suo malgrado, che potrebbe proprio per la sua fragilità essere impossibilitato a vaccinarsi come tanti malati oncologici ed emaoncologici che fanno o hanno fatto da poco o che si accingono a fare terapie ......
gerardo marzo
dom 25 aprile 2021 09:02 rispondi a gerardo marzochi decide queste situazioni da parte della ASL o regione mi viene da pensare se sono veri medici oppure no,la stragrande maggioranza dei disabili o persone anziane non e' che facciano tutta questa vita mondana,sono quasi sempre in casa H24,contrariamente siamo noi carergiver che possiamo portare il virus in casa, poi non si e' tenuto conto che situazioni gravissime il garergiver non potra' mai recarsi al centro vaccini avendo difficolta' a lasciare da solo senza assistenza il proprio familiare, per ore !!!lL'ASTRAZSNECA AL CENTRO VACCINI CHE SE LO TENESSERO LORO PERCHE' IL GIOCHETTO STA' TUTTO QUI, aldila' del rischio trombosi , basta un giorno di febbre a astenia psicofisico, l'assistenza viene meno mettendo a repentaglio anche la sicurezza della persona fragile
gerardo marzo
dom 25 aprile 2021 08:41 rispondi a gerardo marzoconfermo